Brescia, fratellini uccisi: indagato il padre. ‘Ucciderò i tuoi figli’

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brescia-fratellini-uccisiSembra di essere tornati indietro di tre secoli, fino al 1700 i padri avevano diritto di vita e di morte sui propri figli in base al concetto: ‘Ti ho generato, ti posseggo’. Poi c’è stato l’illuminismo e tutto sembrava destinato a cambiare, ma a quanto pare l’umanità si sta tuffando di nuovo nel passato e non certo per imparare dai propri errori. Un esempio è la tragedia accaduta nella provincia di Brescia, un muratore minacciava l’ex moglie con queste parole: ‘Te la farò pagare uccidendo i nostri figli’.

Pasquale Iacovone ha ammazzato i suoi bambini di 9 e 12 anni, dando fuoco a sé e alla sua casa. Da tre anni tormentava l’ex moglie, che l’aveva lasciato. La donna lo aveva denunciato decine di volte. Straziata dal dolore, dice: ‘Perché non mi avete ascoltato?’.

Erika Patti ha 37 anni ed è distrutta ai funerali dei suoi due bambini, Davide e Andrea mentre l’ex marito, 40 anni, carpentiere, è ancora vivo dopo aver tentato di morire insieme ai figli. La coppia era separata da tre anni e la follia omicida è esplosa quando ha saputo che il 22 ottobre sarebbe iniziato il processo contro di lui, accusato di Stalking.

Me la prendo con i tuoi bambini. Ammazzo te e i tuoi figli. L’unico modo per farti male è fare del male ai tuoi figli. Adesso me li porto via per quindici giorni al mare e tu non li vedrai mai più. Li ammazzo.

Sono queste le parole che Iacovone scrive alla moglie nel giugno 2012, ancora furioso per la loro separazione. Ma questa è solo una delle tante minacce che Erica Patti è stata costretta a subire dell’ex marito, forse tra le più gentili ricorre ‘Scendi, che ti spacco la testa’. Una escalation di insulti e minacce che hanno avuto origine un anno fa e che sono state tuttavia denunciate. Pasquale Iacovone non si limitava solo alle intimidazioni verbali o a sms che sono stati tutti raccolti dal legale di Erica Patti. Infatti ha incominciato a seguirla, a tagliarle la strada con l’auto e ad estendere le minacce anche ai suoi familiari.

Poi l’atroce vendetta che sfocia nell’omicidio dei suoi figli. Iacovone pretendeva sempre di più, voleva vedere i bambini anche fuori dal suo turno. Per lui esisteva unicamente l’immagine del padre padrone dove figli e moglie dovevano sottomettersi al suo volere. Così, mentre le povere creature si trovavano nell’appartamento del padre, sono morti in quella casa dove l’uomo stesso, sembra, abbia appiccato il fuoco.

LE DINAMICHE – Alle 9.30 di qualche giorno fa un’esplosione devasta l’appartamento di Iacovone, di 65 metri quadrati, lui viene salvato dai vicini che cercano di sottrarre il corpo dalle fiamme. L’uomo riporterà il 90% delle ustioni su tutto il corpo mentre i vigili del fuoco, intenti a domare le fiamme, si accorgono dei due corpicini carbonizzati: i suoi figli, trovati morti sul lettone del padre e stretti in un abbraccio.

Ma il dubbio che l’incendio non sia stato solo un incidente fanno scattare le prime indagini e i corpicini dei due adolescenti vengono posti ad autopsia.
L’esame autoptico non ha rilevato grosse quantità di fumo nei loro corpi e tuttavia non c’è l’intento da parte loro di sottrarsi alle fiamme, immobilizzati, sul letto, perché probabilmente qualcuno li aveva già uccisi. E chi se non il padre? L’ipotesi più accreditata e che le due vittime siano state prima uccisi, soffocati con un cuscino una coperta prima che il loro stesso papà appiccasse il fuoco.

‘Una tragedia annuncia’, non ha dubbi il legale di Enrica Patti, Pier Luigi Marini:

Enrica Patti e i suoi bambini sono stati abbandonati a loro stessi. Da un anno le minacce di Pasquale Iacovone si erano fatte pesantissime. Abbiamo prodotto filmati, raccolto sms e testimonianze che ricostruiscono un quadro terrificante.

Ed è così che l’avvocato rilascia una crono storia delle vicende al settimanale Giallo. I due bambini erano andati in vacanza con il padre, e quella mattina dovevano già trovarsi con la madre, ma la signora Patti evita di cercarli con insistenza per non litigare con l’ex davanti ai figli, per evitare loro ulteriori sofferenze, ma a quanto apre non è bastato. E adesso c’è solo una famiglia distrutta insieme all’intera comunità di Ono San Pietro sconvolta dalle grida d’aiuto di una madre che non veniva ascoltata.

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