Il Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, all’interno delle sue sale degli appartamenti storici del Domenichino, ha portato a termine venerdì scorso il convegno Un Vulcano di Gemme – l’arte del gioiello tra storia, scienza e design. Organizzato dagli stagisti del Master post-laurea in Comunicazione e giornalismo radiotelevisivo e multimediale (corso indetto dall’ente Is. Con. – Istituti Consorziati Studi Ricerche e Formazione – e promosso dalla Ragione Campania), l’incontro ha vantato l’intervento di esperti nei campi del design, della moda e delle pietre preziose. Il “tesoro” di San Gennaro, in particolare il collare, è ritenuto uno dei gioielli più preziosi al mondo: più ricco di quelli della regina Elisabetta II e degli Zar di Russia.
Il collare di San Gennaro, realizzato in gemme e pietre preziose da Michele Dato nel 1679, è una delle massime espressioni dell‘arte orafa napoletana: l’antico Borgo degli Orefici, il Tarì di Marcianise e il centro di lavorazione corallifera di Torre del Greco sono i principali centri di produzione artigianale orafa territoriali, che tramandano questa arte di saperi e tradizioni da secoli.
Il convegno organizzato dal Museo del Tesoro di San Gennaro ha dato la possibilità di conoscere la natura, la storia e le modalità di classificazione di gioielli e pietre preziose; ma soprattutto è stato un importante momento di confronto tra gli esperti del settore, tra le loro diverse esperienze, per approfondire la storia dell’arte orafa napoletana e per riflettere sulla sua evoluzione in un periodo di crisi come quello attuale.