Roberto Straccia non si è suicidato: è stato ucciso, forse per gelosia

CronacaRoberto Straccia non si è suicidato: è stato ucciso, forse per gelosia

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omicidio-roberto-stracciaRoberto Straccia, è il giovane 24enne trovato morto a Bari il 7 gennaio 2012, sugli scogli di fronte a Bari e portato via dagli inquirenti non si sarebbe suicidato. A parlare è la famiglia di Roberto: ‘I giudici sostengono che la sua morte sia stata una disgrazia. Ma non è così e vogliamo la verità’.

Il settimanale Giallo ha approfondito l’intera vicenda intervistando Mario Straccia, 55 anni, padre di Roberto.

Non credo più alla giustizia terrena, ma mi affido a quella divina. Se Dio vorrà, ci illuminerà e ci farà capire cosa è successo davvero a mio filglio, chi gli ha fatto del male, uccidendolo. Io non mi arrendo. 

La scomparsa di Roberto Straccia è avvolta nel mistero. Sparito due anni fa mentre faceva jogging, è stato ritrovato in seguito, senza vita, sugli scogli a Bari a 300 km di distanza dalla sua abitazioni.
I giudici hanno deciso di archiviare il caso perché sembra non esistano elementi che facciano supporre ad una morte violenta. Roberto sarebbe morto per un malore, un incidente o addirittura avrebbe deciso di togliersi la vita. Tutti verbi al condizionale che non hanno saputo delineare la causa del decesso. Così Padre, Madre e sorella di Roberto non ci stanno. Vogliono la verità e raccontano al settimanale Giallo quanto il 24enne fosse solare e circondato da amici. A Pescara frequentava l’Università per la mediazione linguistica, amava lo sport e amava correre. Come di consueto il giorno della sua scomparsa, il 14 dicembre 2011, saluta il suo coinquilino per andare a fare un po’ di sport. Ma l’amico, allarmato, e non vedendolo rientrare dopo un paio di ore, denuncia la sua scomparsa alla polizia.

Gli inquirenti incominciano a setacciare il lungomare Cristoforo Colombo dove Roberto era solito fare jogging. Sequestrano le telecamere di videosorveglianza posizionate lungo il percorso. In un tratto lo ritraggono nel suo abbigliamento sportivo e dopo circa 38 secondi le telecamere riprendono il passaggio di altri due uomini che correvano nella stessa direzione. Poco oltre il Ponte del mare, dello stabilimento ‘Apollo’, fissano il passaggio dei due stessi corridori ma non quello di Roberto. Alcuni giorni dopo la scomparsa un pensionato, Domenico Ranni, riferisce ai carabinieri di aver notato Roberto fare stretching vicino al ponte e sporgersi pericolosamente. Tuttavia il padre di Mario non crede a questo testimone e poi l’autopsia ha escluso la caduta dal ponte ed esclude anche la colluttazione ma qualcosa nelle indagini non tornano. Infatti il medico legale asserisce che Roberto sia morto per annegamento. Eppure è stata trovata poca acqua nei polmoni come se fosse finito in mare quando era già incosciente. Il ragazzo, dunque, sarebbe stato aggredito, n’è convinta la madre. Infatti sul suo corpo sono state rilevate ecchimosi, due lividi sulla schiena e sulla tempia. Per i giudici quei segni, sarebbero dovuti alla decomposizione del corpo.

Papà Mario ovviamente nutre dei forti dubbi in tutta questa faccenda:

Come può un corpo percorrere 300 km in acqua e rimanere integro dopo 24 giorni? Come può essersi conservata la bustina di zucchero nella tasca? gli inquirenti non hanno mai preso sul serio questa storia. Addirittura, ho saputo che era stato ritrovato il corpo di mio figlio da internet. – continua il padre di Roberto – Forse dietro alla morte di mio figlio c’è la gelosia. Un giorno, prima che Roberto fosse ritrovato, mi si è avvicinata una donna che mi ha detto: ‘E’ vero che suo figlio frequentava una ragazza che stava con un pregiudicato di Bari‘? io non lo sapevo: ma, casualmente, Roberto è stato trovato proprio sugli cogli baresi, ben adagiato sui massi, con ancora l’iPod addosso. 

Roberto, quando aveva 16, fu ricoverato per avvelenamento. Aveva bevuto una bibita con del pesticida, di cui il padre, agricoltore, ne aveva delle scorte e sdegnato racconta che stanno strumentalizzando questo episodio per avvalorare l’ipotesi di suicidio. I giudici, inoltre, non prendono in considerazione un’altra testimonianza: quella di un uomo che avrebbe visto Roberto parlare con i passeggeri di un Suv nero che, purtroppo, non è stato ripreso dalle telecamere.

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