Vitriol è la storia di Lola Verdis, una ragazza di 25 anni laureanda in architettura presso l’università Federico II di Napoli. Lola è alla ricerca del materiale per la sua tesi di laurea, con la quale intende documentare, tramite una handycam, le correlazioni che sussistono tra costruzioni e simbologia massonica nella Napoli del periodo borbonico. Con l’aiuto dell’amico Davide, esperto di esoterismo e massoneria, la ragazza verrà a conoscenza di un antico ordine esoterico realmente esistito nella Napoli borbonica (l’Ordine Osirideo Egizio). Vitriol mostra il viaggio dei due ragazzi tra luoghi misteriosi, codici segreti, passando per le bellezze artistiche della città di Napoli, come la Cappella San Severo, la statua del Nilo e il Cristo Velato (riprodotto in scala da Giuseppe Sanmartino). “Quando ci si addentra in oscuri enigmi l’unica fonte di luce è sè stessi”
Vitriol è il primo lungometraggio di Francesco Afro De Falco, 28 anni, regista e autore napoletano, che ha tratto la storia da un vero progetto documentaristico non portato a compimento. Il film è riuscito ad esaltare la città di Napoli, alla quale viene restituito un ruolo centrale nei cambiamenti storici degli ultimi due secoli e che viene inoltre mostrata come il capoluogo simbolo della storia dell’esoterismo. Non a caso, Vitriol ha ottenuto dal Ministero dei Beni culturali il riconoscimento di “Film di interesse culturale”.
Un film realistico, in stile mokumentary, che ricorda successi internazionali come Il Codice da Vinci e Indiana Jones. Vitriol è caratterizzato da una regia sana e fluida e una sceneggiatura mai scontata e scorrevole (scritta da Giovanni Mazzitelli); realizzato da uno staff di giovani e talentuosi professionisti, tutti under 30: il risultato è senz’altro positivo.