Rapito il primo ministro della Libia, Ali Zeidan. Un gruppo di uomini armati questa mattina all’alba ha sottratto il premier e lo ha trasportato in un luogo sconosciuto. Questo è quanto ha reso noto il governo libico. In base a ciò che hanno annunciato le televisioni di Sky News Arabia e Al Arabiya, Ali Zeidan è stato rapito in un albergo a Tripoli. Il governo ha diffuso una nota in cui, come riporta l’ANSA, ha annunciato che il consiglio dei ministri si è impegnato in una riunione d’urgenza. “Il governo e il Congresso generale nazionale (il parlamento, n.d.r) affronteranno questa situazione” e pertanto “invita i cittadini alla calma“.
I sospetti ricadono su due gruppi di ex ribelli, la “Camera dei rivoluzionari di Libia” e la “Brigata di lotta contro il crimine”. In realtà il rapimento del premier è legato a delle precise azioni. Gli americani hanno sequestrato lo scorso 5 ottobre, Abu Anas al-Libi, uno dei leader di al Qaida, sospettato dagli Usa in merito agli attentati fatte alle ambasciate americane in Tanzania e Kenya nel ’98. Il governo in merito all’accaduto ha precisato di non saperne nulla, ma in ogni caso ha subito delle pesanti ripercussioni. Il governo ha negato ogni coinvolgimento, ma è stato comunque attaccato da tutte le parti dato in clima rovente che si respira in Libia. E’ per questo che il rapimento di Ali Zeidan appare come un epilogo non tanto sconvolgente. Il gruppo di ex-ribelli la ‘Camera dei rivoluzionari di Libia’ ha rivendicato il rapimento definendolo “arresto”. Intanto un funzionario dell’agenzia statale Lana ha riferito che il premier libico Ali Zeidan ”sta bene”, è ”trattato bene” e si trova nel Dipartimento anticrimine.
