Roberta Ragusa: anche la colf esclude l’allontanamento volontario

CronacaRoberta Ragusa: anche la colf esclude l'allontanamento volontario

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roberta-ragusa-indaginiCASO RAGUSA – Una nuova testimonianza, che pare essere fondamentale, nel caso della scomparsa di Roberta Ragusa, la mamma sparita la notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 da Gello di San Giuliano Terme, alle porte di Pisa, è quella di Margherita, la donna di servizio che per  molto tempo ha aiutato Roberta a fare le pulizie e a sbrigare le faccende di casa.

Il settimanale ‘Giallo’ mette così a confronto alcune testimonianze che si connettono tra di loro. Partiamo dall’ultima, appunto quella della collaboratrice domestica:

La notte in cui è scomparsa Roberta Ragusa sono passata in macchina di fronte alla sua abitazione. In quel momento ho notato un particolare che poi mi ha fatto molto pensare: l’auto di Antonio logli, il marito di Roberta, era parheggiata appena fuori di casa e non, come al solito, all’interno della sua proprietà. Era mezzanotte e un quarto. 

E’ noto a tutti che Antonio Logli, 49 anni, e marito di Roberta, è il primo indagato per l’omicidio e occultamento di cadavere della donna. Le stesse accuse sono rivolte alla sua giovane amante, Sara Calzolaio, 29 anni, e suo padre, Valdemaro Logli. Ma l’uomo continua a dichiararsi innocente. Dicendo, a differenza della testimonianza di Margherita, di essere andato a letto presto quella notte, prima della mezzanotte, e che il mattino seguente la moglie non c’era più, la porta d’ingresso della loro abitazione era aperta e che forse Roberta si era allontanata volontariamente dopo un’incidente avvenuto in casa. Logli sistemava dei cartoni in soffitta che cadendo sulla moglie le avrebbero fatto perdere la memoria.

E da quella notte i carabinieri sono alla ricerca di Roberta. Hanno setacciato l’intero terreno che circonda la proprietà di Logli ma non hanno trovato nulla.
La testimonianza di Margherita, tuttavia, trova riscontro nei confronti di quella rilasciata dal vicino di Roberta, Loris Gozi, il quale racconta che quella notte Logli era fuori di casa, fermo nella sua auto, intorno a mezzanotte e mezzo. Dunque non era certo andato a dormire come ha sempre sostenuto. Poi una ventina di minuti più tardi, lo stesso Gozi afferma di aver sentito una coppia litigare nella stessa zona. La terza testimonianza è quello del vigile del fuoco Filippo Campisi. L’uomo sostiene di aver visto Roberta uscire di casa in vestaglia e infilarsi in un suv guidato da un uomo, che in quel caso poteva essere il marito?

Ma un altro particolare, riportato anche dal settimanale ‘Giallo’, potrebbe essere fondamentale per arrivare al responsabile della scomparsa di Roberta Ragusa. La donna racconta:

Quel pomeriggio ho notato che ilrcarrello in cui sono conservati i detersivinon era sl solito posto. Sopra quel carrello, inoltre c’erano i guanti che solitamente Roberta appendeva ad asciugare. 

Potrebbero essere dettagli irrilevanti se non considerassimo il fatto che Roberta era una persona molto meticolosa, dunque, pare che quei guanti siano stati utilizzati da qualcun’altro per pulire chissà cosa.

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