Van Gogh: stampe 3D delle sue opere grazie alla Fujifilm

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Grazie alla Reliefography (Rilievografia), una nuova tecnica che somma scansione tridimensionale e fotografia, è possibile creare cloni di dipinti ad altissima fedeltà. Con questa innovativa tecnologia la Fujifilm riesce a sviluppare solo tre copie al giorno, questo perché i quadri sono riprodotti mediante tre accurate fasi: la scansione dell’originale, la creazione di una versione digitale e la successiva stampa.

La Fujifilm ha attualmente un accordo di esclusiva con il Museo Van Gogh di Amsterdam e le opere del maestro olandese dopo essere diventate relievos (così è chiamata questa stampa 3D) sono poi vendute a 25.000 euro l’una complete di cornice e singole pennellate e secondo il direttore del museo olandese Axel Rüger “ciò che si ottiene è la cosa più vicina all’originale che non sia un originale”. Una copia talmente perfetta da “non essere riconoscibile dall’occhio inesperto”, infatti all’acquirente sarà rilasciato anche la certificazione di “falso d’autore”. Attualmente la prima fase del progetto prevede una tiratura limitata di 260 copie per ciascuna delle cinque opere scelte. Tra i dipinti originali selezionati rientrano Boulevard de Clichy del 1887, Il Raccolto del 1888, I Girasoli del 1889, Campo di grano sotto un cielo nuvoloso e Ramo di mandorlo fiorito del 1890.

Il direttore del museo Rüger ad una domanda sul costo di ogni “replica” ha risposto:  “25.000 euro possono sembrare molti rispetto ai circa 10 euro di un poster, ma anche pochi se paragonati agli 82,5 milioni di dollari pagati da Ryoei Saito per il Ritratto del Dr Gachet o ai 53,9 milioni di dollari spesi dal manager australiano Alan Bond per gli Iris“.

Sulla scia del museo olandese anche altri di essi stanno dimostrando un reale interessamento, cosicché  Rüger ha intenzione di mostrare le stampe 3D, durante la tournée del museo ad Hong Kong perché Van Gogh è molto popolare in Asia e gli asiatici sono aperti a questa innovativa idea di riproduzione.

 

 

 

 

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