L’ Ungheria da lezioni di economia all’Unione Europea

CronacaL’ Ungheria da lezioni di economia all’Unione Europea

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ungheria2Dopo l’esempio dell’Islanda un altro stato dell’Unione Europea si ribella allo strapotere della FMI. Parliamo dell’ Ungheria, nazione in profonda crisi economica, come molti stati in Europa, ma che con coraggio è riuscita a liberarsi dai vincoli dei banchieri.

L’uscita dal sistema economico dell’Unione Europea è stata dettata dallo stesso FMI, ma incredibilmente gradita dal governo ungherese, che ormai stampa monete non indebitandosi più. Riacquisire la sovranità nazionale con la stampa della propria moneta sembra essere ai giorni nostri, la soluzione alla crisi economica di ogni stato, ormai sempre più afflitti dai debiti e ricattatati dalle politiche restrittive dell’Unione Europea che illude con piogge di miliardi per progetti  sulla cultura, sanità, imprese a discapito di leggi e imposizioni che indeboliscono l’economia nazionale rendendola schiava di un ente privato ovvero della B.C.E. (European Central Bank).

Storicamente l’Ungheria nel 2011 ha iniziato ad attuare politiche nazionaliste condotte dal ministro Orban Viktor per riprendersi da un eredità poco felice lasciata dai predecessori socialisti, i quali avevano abbandonato la nazione ai ricatti e ai vincoli della FMI e allo stato terrorista di Israele. Quest’ultimo rappresentato nelle più alte cariche politiche.

Ma come in ogni caso è il popolo a cambiar l’indirizzo politico/sociale di ogni stato e a furor di popolo nelle elezioni del 2010 Orban leader del partito Fidesz, paragonabile ad un nostro centrodestra è stato rieletto.

Al primo ministro vengono riconosciuti provvedimenti sulla cittadinanza ungherese, concessa anche a coloro che vivono all’estero (“Legge sulla Naturalizzazione Semplificata”),  ha ristrutturato il settore dell’istruzione dimezzando il numero degli atenei, riformato l’informazione in particolare formando un’unica agenzia di stampa e intervenendo sulla tv pubblica MTV, rivisto il potere giudiziario mettendo il CSM Ungherese sotto il controllo del Governo, ha riformato la Banca Centrale Ungherese mettendola nelle mani dell’ esecutivo, e soprattutto ha riformato la Costituzione. Provvedimenti che ricordano molto quelli adottati da un’altra nazione l’Islanda.

Modifiche che hanno provocato scalpore e preoccupazione, tuttavia hanno portato benefici in quanto il Governo ha ottenuto la sovranità nazionale ristampando la propria moneta potendo cosi dar inizio ad una ripresa economica, tale da ripagare il 12 Agosto 2013 il saldo di 2.2 bilioni di debito alla FMI prima della scadenza ufficiale nel 2014. Un ulteriore modifica è stata effettuata il 22 Ottobre 2013 rivisitando gli accordi con il Vaticano del 20 Giugno 1997 riguardante i finanziamenti pubblici per attività religiose. In sintesi vengono rivisti gli insegnamenti religiosi, il restaurato e salvaguardato del patrimonio religioso e rivista la destinazione di una parte dell’imposta a favore della chiesa Cattolica.

Comincia cosi una nuova realtà economica un ulteriore messaggio a chi crede nell’attuale progetto dell’Unione Europea. Ormai l’Ungheria da stato libero di debiti può semplicemente ascoltare consigli e non avere obblighi da altri esponenti europei e mondiali come Angela Merkel, Barack Obama o José Manuel Durao Barroso, nel correggere alcune manovre, una su tutte riguardante i controlli più morbidi sulla stampa, ed un atteggiamento più ‘friendly’ verso gli investitori stranieri, oltre ad attuare nuove, dure leggi contro l’antisemitismo e il negazionismo.

Indubbiamente questo rappresenta un altro esempio di come l’attuale progetto europeo è latente e per alcuni aspetti anche fallimentare e di come la crisi economica viene alimentata da una politica ingiustificata di austerità, di politiche che rendono il mercato finanziario sotto ricatto di particolari investitori privati e della privatizzazione della moneta affidata alla Banca Centrale Europea ente privato e non pubblico. La soluzione sembra ovvia un ritorno al passato o un cambio di rotta dell’Unione Europea nata con nobili obiettivi, che ad oggi deve assistere e generar credito invece di aumentare i debiti degli stati membri oltre a ristabilire un principio economico basilare demonizzare la privatizzazione delle Banche e soprattutto della BCE.

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