Tuttavia, ad un certo punto, la famiglia Raimondi, con un figlio gravemente malato, si è vista in un punto di non ritorno, così, la moglie ha deciso di scrivere una lettera accorata a Papa Francesco. Ben undici pagine in cui spiegava la sua invivibile quotidianità. E così il 4 dicembre arriva una lettera da parte del pontefice con un assegno da 1000 euro. Una nuova speranza si è riaccesa nel cuore dei Raimondi, peccato però che la burocrazia, ancora una volta, abbia messo il suo zampino e non è stato possibile incassare la cifra in nessun ufficio postale: per ricevere i soldi l’assegno doveva essere versato su un conto corrente, che loro non hanno, oppure andare a Roma alla filiale che lo ha emesso. Ma la soluzione è arrivata dal Vaticano stesso: l’Elemosineria Vaticana emetterà un vaglia postale. Così l’artigiano: “La burocrazia si è messa di mezzo ma il gesto del Santo padre ha commosso me e mia moglie. Abbiamo pianto quando abbiamo ricevuto la sua lettera. Ha risposto al nostro appello la persona più solidale, in grado di capire la disperazione della povera gente. Era una cosa impensabile, ma è accaduta”. Miracoli del genere non se ne vedono tutti i giorni anche se siamo convinti che lo Stato Pontificio (e non solo il Papa) potrebbero fare molto di più per tutti.