BEAUTY – Non tutti credevano fosse possibile, se non attraverso le parole di alcuni poeti in grado di donare movimento ad una immagine fissa. Uno spettacolo impressionante ma che lascia poco spazio alla fantasia e diminuisce ancora di più le nostre capacità di immaginare un’azione immortalata in un unico fotogramma. Tuttavia è da apprezzare la forza espressiva di un gesto che scaturisce dall’immobilità del quadro. Rino Stefano Tagliafierro anima un sentimento sottraendolo alla fissità museale. Esistono vari tipi di capolavori animati, ma la scelta dei dipinti più belli dal rinascimento al simbolismo, passando per il manierismo, il paesaggismo, il romanticismo e il neoclassicismo, rende ogni movimento ancora più suggestivo.
Giuliano Corti, dal team di Tagliafierro, pubblica una nota che riassume tutto il lavoro dell’artista nato a Milano nel 1980. “Come se in quelle immagini che la storia dell’arte ci ha consegnato fosse congelato un movimento che l’oggi può rivitalizzare grazie al fuoco dell’inventiva digitale.
Una serie ben congegnata di immagini della più bella tradizione pittorica sono accostate secondo un’intenzione che rintraccia il sentimento sotto il velo delle apparenze. Un’ispirazione che ci restituisce il senso di una caducità e della brevità esistenziale che l’autore interpreta con la dignità tragica di uno sguardo disincantato, capace di cogliere il senso profondo di un’immagine.
La bellezza in questa interpretazione è la compagna silenziosa della vita che inesorabilmente procede dal sorriso del bambino, attraverso l’estasi erotica, verso la smorfia di dolore che chiude un ciclo destinato a ripetersi all’infinito.
Significativi, da questo punto di vista, sono l’incipit di un’alba romantica nel cui cielo volano grossi uccelli neri e il finale del tramonto romantico con rovine gotiche che compie l’opera del tempo che fugge.”