Altro che lettera indirizzata a Belen. Pare che nella propria autobiografia, Fabrizio Corona, si prenda tutti i meriti di quello che è oggi Belen Roudriguez in Stefano De Martino. Dalle ‘sue prigioni’, il paparazzo più discusso d’Italia ha scritto un libro che parla della sua vita, un ‘Mea culpa‘ di tutte le sue azioni, aiutato dal fratello Federico. In questo libro ci sono proprio tutti, tante lettere indirizzate ad amici, familiari, ex moglie Nina Moric e poi lei: Belen!
Edito da Mondadori, il libro è stato scritto in carcere, dove Corona dovrà scontare una condanna a 7 anni e verrà pubblicato il 14 gennaio. Tra le lettere più toccanti c’è quella indirizzata alla showgirl argentina: “Dopo che abbiamo iniziato a frequentarci la mia vita è completamente cambiata e più passava il tempo, più il diavolo si allontanava da me. Belen, se ti avessi incontrato prima, forse oggi non sarei qui dentro. – Continua Fabrizio Corona – Tu eri appena arrivata in Italia – scrive – ed eri fidanzata con un giovane pierre, io ero sposato da più di tre anni ed ero innamorato. Non avrei dovuto notarti e invece sono stato tutta la sera a guardarti”. “Era una storia improbabile – prosegue Corona riferendosi alla relazione con Belen – avevamo troppi problemi, io in particolare ne avevo tanti e grossi”. Il re dei paparazzi parla delle sue tante fughe: “Quante notti d’inverno ho dormito fuori dalla porta di quella casa al freddo, sotto la pioggia, sdraiato sul tappetino, con te che continuavi a guardare dallo spioncino per controllare che fossi ancora lì”.
I MERITI – Poi arriva anche il momento dell’autoelogio di Corona sul personaggio di Belen ‘oggi’: “La mia immagine non ti ha rovinato, anzi ha contribuito a creare un personaggio incredibile, unico, uno strano mix di bellezza e trasgressione, fama e disobbedienza. Un’altra storia d’amore a metà tra un reality e vita vera, con improvvisi e continui colpi di scena, dove purtroppo, ancora una volta, ero io il regista. Ero all’apice della carriera. Non avevo imparato ancora la lezione, non mi era bastato il fallimento del mio matrimonio e così ho continuato a commettere gli stessi errori, che però hanno contribuito a farti diventare quello che sei oggi”.
Ma fa anche un’autocritica in cui presenta un nuovo Corona, nonostante gli autoriconoscimenti. Una lettera indirizzata a se stesso e nella quale esorta il suo ego ad abbandonare il vecchio Fabrizio ed abbracciare quello nuovo, quello che lo aspetta fuori al carcere per intraprendere un cammino reale e pulito.
