Il Movimenti 5 Stelle ha presentato la denuncia per l’impeachment di Giorgio Napolitano. Lo ha annunciato Santangelo al Senato. La conferma arriva a poche ore dalla controversa decisione di Laura Boldrini di applicare la ghigliottina (o tagliola) al dibattito parlamentare sul decreto Imu – Bankitalia.
Stando a quanto riportato in queste ore dai media, dunque, si porterebbe a compimento l’atto formale preannunciato qualche mese fa da Beppe Grillo, con la richiesta di impeachment presentata alle Camere. Si tratta di una “procedura” disciplinata dall’articolo 90 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri” (peraltro sulla questione era intervenuta anche la Commissione Bicamerale del 1997, prefigurando modifiche al testo).
In base a quanto dichiarato da Villarosa al Fatto, le motivazioni sarebbero tre: “Napolitano ha firmato tanti decreti dichiarati incostituzionali, ha utilizzato il suo mandato per dare indicazioni politiche e si è rivolto al Movimento per denigrarlo, anche se non avrebbe potuto perché lui è super partes”. Ancora altre fonti si appellano, invece, alle intercettazioni con Mancino sulla presunta “trattativa Stato – mafia” e non è escluso che nel testo siano presenti riferimenti alla questione Terra dei Fuochi. Ricordiamo ad onor del vero che la polemica parte dall’incontro di ottobre di Napolitano con i principali leader politici (ad esclusione del Movimento 5 Stelle) sulla legge elettorale (percorso peraltro affossato), con Grillo che scrisse un post al veleno: “Napolitano si è riunito insieme a 5 rappresentanti della maggioranza per decidere la legge elettorale. Nessun esponente del M5S, votato da 9 milioni di cittadini ne è stato messo al corrente. Non accetteremo mai una legge elettorale decisa dal garante dei partiti che hanno distrutto l’Italia negli ultimi vent’anni. Non accetteremo mai un ‘Napolitellum’. Napolitano è ormai oltre la democrazia e oltre la Costituzione. Presenteremo al più presto la richiesta di impeachment per Napolitano‘.
Tuttavia se le motivazioni si ‘trasformassero’ in prove, che per altri già lo sono, si tratterebbe di un episodio senza precedenti in merito alla messa in stato d’accusa del Capo dello Stato. Un tentativo fu fatto con Cossiga nel 1991. All’epoca il Pds provò ad accusarlo ma la procedura fu archiviata dal Parlamento nel 1993, quando il Capo dello Stato era ormai cambiato con Scalfaro.
Intanto alle ore 10:00 arriva la conferma formale:“Il Movimento 5 Stelle come annunciato in Aula dal capogruppo al Senato Vincenzo Maurizio Santangelo ha formalmente depositato in entrambi i rami del Parlamento la denuncia per la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”. Alle 13:00 la risposta di Napolitano: “Il processo faccia il suo corso”.