Claudio Santamaria da Sanremo a “Non è mai troppo tardi” (TRAMA)

spettacoloClaudio Santamaria da Sanremo a "Non è mai troppo tardi" (TRAMA)

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claudio-santamaria-alberto-manziFESTIVAL SANREMO 2014 – Claudio Santamaria è stato il primo ospite della seconda serata di Sanremo 2014. Per l’occasione ha presentato la sua nuova fiction che andrà in onda proprio su Raiuno e divisa in due puntate. “Non è mai troppo tardi” il titolo della miniserie in cui interpreterà il ruolo di Alberto Manzi, insegnante divenuto popolare per avere condotto, dal 1959 al 1968, un programma televisivo, intitolato appunto “Non è mai troppo tardi”, in cui tenne delle lezioni di lingua italiana per combattere l’analfabetismo.

Ospite da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, ha dichiarato in merito alla fiction che bisogna: “Insegnare ai bambini di pensare con la propria testa e dargli gli strumenti per capire il mondo che ci circonda”. Confessa inoltre di essersi emozionato e di aver pianto nei panni di questo insegnante, che insegnò a leggere e scrivere a un milione e mezzo di italiani attraverso un programma televisivo. All’epoca il programma ebbe molto successo tanto che fu esportato in settantadue Paesi.
Tuttavia durante le due puntate, in onda il 24 e 25 febbraio su Rai 1, non verrà narrata solo la sua storia legata al periodo televisivo, ma anche tutto quello che Alberto Manzi fece prima di approdare alla TV.

LA TRAMA – Roma, 1946: Alberto Manzi (Claudio Santamaria), reduce dalla Seconda guerra mondiale, cerca un lavoro come maestro e accetta di andare a insegnare in un carcere minorile. Lì, prova subito a cambiare le rigide regole del direttore dell’istituto (Giorgio Colangeli), conquistando così la fiducia dei giovani detenuti, che, grazie a lui, non solo imparano a leggere e scrivere ma arrivano a fondare il primo giornalino stampato in un carcere minorile italiano. Dopo un po’ di tempo, tuttavia, Manzi, che intanto si è sposato con ida (Nicole Grimaudo), ottiene un prestigioso incarico all’università e lascia il carcere. Pasano gli anni e il maestro torna a insegnare in una scuola elementare. A un certo punto, però, Manzi, spinto dalla direttrice dell’istituto (Emanuela Grimalda), va a fare un provino in Rai, dove stanno cercando un maestro per affidargli una trasmissione che aiuti a sconfiggere l’analfabetismo. Viene scelto proprio lui, e così nasce “Non è mai troppo tardi”.

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