La lettera della speranza, Alessia e Livia Schepp si trovano in Canada

CronacaLa lettera della speranza, Alessia e Livia Schepp si trovano in Canada

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Si accende una nuova speranza per le gemelline Alessia e Livia Schepp rapite tre anni fa dal padre che si suicidò subito dopo; quel papà, Matthias Schepp, 44 anni, che le portò via per ferire l’ex moglie, Irina Lucidi, per averlo lasciato. E così dalla loro scomparsa sono state varie le segnalazioni da parte di testimoni che le avrebbero viste: prima in Corsica , poi in un campo nomadi in Sardegna, a Vietri e ancora a Cagliari e ora questa nuova lettera, inviata ad una redazione televisiva, comunica che le bambine sarebbero ancora vive, forse residenti in Canada. La missiva dice: “Io ho lavorato per la tipografia che ha stampato i loro passaporti falsi. Le gemelline sono vive“. Come riporta il settimanale Giallo, chi ha scritto la misteriosa lettera è probabilmente un uomo straniero visto l’italiano incerto e sgrammaticato. Nella missiva dichiara di essere un ex dipendente di quella tipografia di Bari che avrebbe stampato i documenti falsi delle bambine e sostiene che possano trovarsi in Canada, a Latouche. E infine si firma con lo pseudonimo Marten, un po’ in assonanza con il nome del padre che le ha rapite. Come tutti sappiamo Matthias Scheep si lanciò sotto un treno, a Bari, quattro giorni dopo aver strappato le bimbe alla ex moglie, alla quale, dopo il suicidio, incominciarono ad arrivare atroci lettere, a volte contenenti anche denaro. Nell’ultima, il marito crudele scrisse: “Le bimbe riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai mai pi”. E da quel momento in poi tutta l’Europa si disperò per la scomparsa di quei due angeli dai capelli biondi. Nonostante tutto il dubbio che lui non abbia avuto il coraggio di ucciderle è sempre presente… perché mai procurare loro dei passaporti? Inoltre sappiamo che l’uomo viaggiava con 8000 euro in contanti, dei quali euro 5.900 li rispedì alla moglie e il resto probabilmente servirono pre procurare i documenti falsi alle figlie.

Intanto, dopo l’ultima lettera, la polizia ha effettuato una serie di controlli delle tipografie di Bari e nel pesino di Cerignola, dove si troverebbe quella tipografia segnalata dal mittente misterioso della lettera. Ovviamente sono stati fatti dei controlli anche a Latouche, indicato come luogo in cui si troverebbero le gemelline. Questo paesino è molto piccolo ed è stato facile metterlo a ferro  e fuoco, e tuttavia vicino c’è la grande Ottawa, dove magari qualcuno avrebbe potuto portarle li, senza escludere che le due sorelline possano essere state divise. Nel frattempo le tv canadesi hanno offerto il loro aiuto trasmettendo le fotografia di queste due bambine belle e sorridenti, con la speranza che qualcuno, finalmente, le riconosca.

E anche se la speranza è l’ultima a morire la criminologa Roberta Bruzzone dichiara: “Purtroppo io non credo che le piccole Alessia e Livia siano ancora in vita. Temo che in questa storia il lieto fine non sia previsto”. Continua “Matthias Schepp, il padre delle bambine, ha architetatto in maniera lucida e calcolata un piano diabolico. Per completare la vendetta nei confronti di sua moglie Irina lucidi, la mamma delle gemelline, ha pianificato anche il suo suicidio: nessuno, così, potrà mai ottenere da lui informazioni. In questo modo ha lasciato la donna in un limbo: nei casi di scomparsa, le persone che attendono il ritorno dei prorpi cari conducono una vita paralizzata, sempre e comunque. E questo era esattamente il proposito di Matthias”.

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