SANREMO 2014, FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA – Il momento Maurizio Crozza è stato forse il migliore durante questa edizione di Sanremo. A detta dei più il Festival dei vecchi, della noia e degli insulti, con Crozza ha guadagnato parecchio, nonostante la sua riluttanza ad uscire ricordando l’exploit dello scorso anno, in cui travestito da Silvio Berlusconi, non è stato gradito dal pubblico. Alla fine Fabio Fazio è riuscito a convincerlo, e al suo ‘3’, Crozza scende le scale dell’Ariston ‘travestito’ da lui stesso con uno scudo che lo copriva per intero e sul quale c’era scritta la parola “PACE”.
Poi finalmente è pronto per il suo monologo, e stavolta prende di mira il modello dell’italiano in Europa. Anche lui dichiara di essere stufo degli sfottò che provengono da tutta l’UE per gli sbagli commessi da ‘determinati’ italiani. E osa dove nessun comico ha mai osato: noi siamo il popolo della “Grande bellezza e l’enorme disastro“. Sappiamo dare il massimo creando le cose più incantevoli che esistono al mondo, ma al contempo sappiamo dare anche il peggio, ed è qui che bisogna intervenire senza dimenticarci della bellezza che avvolge l’intero stivale. E sapete cosa c’è? Che noi siamo con Crozza: “Ma quando noi avevamo Giotto che disegnava sulle cattedrali, i Francesi dov’erano? A disegnare Wrustel sulle capanne?”. E procede con il Rinascimento! Noi siamo la nazione del Rinascimento… vi ricorda qualcosa questa parola? Goethe, lo scrittore tedesco, è arrivato in Italia innamorandosene, tanto da passarci due anni e scrivere quella meravigliosa opera dal titolo “Viaggio in Italia”, un’opera di ben 700 pagine. E poi Michelangelo e la Cappella Sistina. Un capolavoro che è stato realizzato in 10 anni! E parla così di fatica per lavorare. Abbiamo incominciato a sottovalutare la bellezza quando abbiamo scordato il senso della fatica fisica. Oggi abbiamo politici che si siedono su una semplice poltrona e in dieci anni (a differenza di Michelangelo, ndr) non sono riusciti a formulare una legge elettorale. Ed è questo il grande disastro sul quale bisogna intervenire altrimenti la bellezza svanisce. “Tra l’altro – aggiunge Crozza – Michelangelo era anche omosessuale” ergo “dobbiamo migliorare Giovanardi“.
Ma il comico genovese ne ha davvero per tutti, anche per i tedeschi: e si pone la domanda circa le macchine che avrebbero potuto produrre se gli italiani non avessero inventato il motore a scoppio. Cosa avrebbero realizzato, solo bici? E ovviamente non poteva mancare un riferimento alla frase infelice pronunciata negli ultimi giorni da un rampollo della famiglia ‘Fiat’. “Nel 1939 Enzo Ferrari inventava la macchina più bella del mondo, – dichiara Crozza – nel 2014 John Elkan ha sparato la cazzata più grande dell’universo: ‘I giovani non hanno lavoro perché preferiscono stare a casa’. – Continua il comico – I giovani stanno a casa perché non trovano lavoro e soprattutto perché non hanno ereditato la Fiat da tuo nonno, come te”.
ABBIAMO INVENTATO TUTTO NOI – La prima autostrada, il primo treno ad alta velocità… questi sono altri esempi di grande bellezza che vanno a scontrarsi con il disastro totale quando i nostri pendolari per raggiungere il luogo di lavoro devono sperare nella deriva dei continenti. E poi parla di Sanremo, della musica: le note le abbiamo inventate noi. Guido D’Arezzo, nell’anno mille, ha inventato lo spartito e così si chiede: “Senza di noi Beethoven dove se le scriveva le note?”. Noi Italiani, ricorda Crozza, abbiamo inventato gli strumenti musicali: il violino, la viola, il fagotto, il liuto. Bartolomeo Cristofori ha inventato il pianoforte.
E LA TECNOLOGIA? – L’mp3 l’ha inventato Chiariglione e il computer l’ha inventato Piergiorgio Pernotto, quando la Apple era ancora sull’albero. Chiariglione-Perrotto, tutti e due di Torino… altro che Silicon Valley, dobbiamo parlare di Gianduiotto Valley. E l’America? Anche l’America l’abbiamo scoperta noi. Che si beano gli americani? Forse del diritto alla Felicità che Benjamin Frnaklin avrebbe inserito nella dichiarazione di indipendenza degli Usa? Non è assolutamente vero! E’ stato Gaetano Filangeri, filosofo napoletano a formulare il diritto alla felicità, è plagio!
E da qui il fatto che pare riusciamo a vendere solo i beni del nostro Paese senza riuscire a monetizzare attraverso. Riporta così l’esempio della Corsica, quando i genovesi sono stati costretti a ‘venderla’ per pagare il debito ai francesi, quegli stessi francesi che si erano offerti di placare le sommosse dei corsari con il doppio fine di riscattarla. E poi ironizza sulla nascita di Napoleone, nato nella bella isola pochi mesi dopo la cessione “E per fortuna, pensate se Napoleone fosse stato Genovese. Abbiamo già un pazzo nato qui”, continua facendo chiare allusioni al leader del Movimento 5 stelle.
LA MERKEL – Nel suo monologo non poteva mancare proprio lei… l’imperatrice d’Europa e alla quale dedica anche un’aria introducendo il momento lirico a Sanremo. E alla fine di questa belle esibizione Fabio Fazio ritorna sul palco per ringraziarlo e i due alla fine ammettono che non poteva mancare un omaggio al nuovo governo. Detto fatto! Crozza indossa un parrucchino e si cala nei panni del neo Premier italiano Matteo Renzi: “Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo. La Disney sta facendo un film su di me: ‘Fighissimo me, 1, 2, 3’. Abbasserò il Pil e aumenterò il pilates. Io farò una riforma al mese. Il primo decreto sarà quello di far durare il mese di marzo due anni e mezzo”. E dopo una serie di battute a raffica, il conduttore di Sanremo lo ringrazia con una standing ovation da parte del pubblico per “Restituirti quello che ti è dovuto”, conclude Fazio.
