Home Cronaca Sarah Scazzi su Nonciclopedia, la famiglia: “Offesa la memoria”

Sarah Scazzi su Nonciclopedia, la famiglia: “Offesa la memoria”

sarah-scazzi-la-famiglia-contro-nonciclopediaNONCICLOPEDIA – Dopo la vicenda raccapricciante del falso profilo creato su un sito di incontri on line, dove un utente si era registrato esponendo l’immagine della povera Sarah Scazzi, adesso la famiglia della vittima di Avetrana si trova a far fronte ad un altro spiacevole episodio, accaduto per l’ennesima volta su internet. Stavolta il sito web incriminato è Nonciclopedia, la versione satirica di Wikipedia. Già additata per la parodia nei confronti di Vasco Rossi, fa parlare nuovamente di se per la descrizione di uno dei più efferati delitti degli ultimi anni.

La famiglia di Sarah, la ragazza uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010, comunica la propria intenzione di far rimuovere la pagina web rivolgendosi alla magistratura: “La nostra famiglia, ancora una volta, è costretta a subire ingiustificate offese alla memoria di Sarah da parte del sito web denominato Nonciclopedia. Dobbiamo sopportare l’ennesimo attacco – si legge nel comunicato – da parte di chi utilizza internet con la pretesa e l’arroganza di presentare come satira quel che è, e rimane, solo ed esclusivamente un insulto gratuito, fatto di espressioni ingiuriose ed immagini deplorevoli. Espressioni ed immagini che, si ripete, non possono certamente ritenersi manifestazione del diritto di satira”. La nota continua ribadendo: “episodi del genere, intollerabili, specie se ripetuti e continuati nel tempo – è detto ancora – non fanno che rinnovare un dolore mai sopito ed infangare ulteriormente il ricordo di Sarah”.

Le descrizioni satirica circa il delitto di Avetrana lascia senza parole anche i lettori, e questa volta la famiglia di Sarah, che probabilmente combatterà tutta la vita per sopportare il dolore di una perdita tanto atroce, fa sapere: “Abbiamo deciso, a questo punto – conclude la nota della famiglia Scazzi – di intraprendere tutte le necessarie ed opportune iniziative giudiziarie interessando le competenti Autorità finalizzate a porre fine a questa ennesima e gratuita mortificazione del nostro dramma, anche attraverso la rimozione della pagina incriminata”.