All’epoca della partecipazione al programma “Amici di Maria De Filippi”, Catello Miotto era benvoluto un po’ da tutti, tanto che cercarono in qualunque modo, anche dopo l’eliminazione, di confermare la sua permanenza all’interno della scuola come “piccolo aiutante”. Attualmente, invece, pesa su di lui una grave fatto di cronaca: la causa va avanti dal 2010 quando il ballerino campano fu accusato di violenza sessuale nei confronti di una 37enne di Viterbo, moglie separata di un amico. Catello Miotto abitava al piano superiore e pare che quella maledetta sera si sia recato nell’appartamento della donna alla ricerca di conforto per una serata andata male. A quel punto, in tribunale, dopo che la donna aveva esporto denuncia, si sono fatte avanti due versione dei fatti: la parte lesa dichiara di essere stata trascinata sul letto e consumare un rapporto intimo contro la sua volontà, mentre il suo carnefice dichiara che la donna era consensiente.
La difesa di Catello sta in parte anche nella testimonianza del marito della donna che dichiara di aver sorpreso i due avvinghiati l’uno all’altro e di aver trovato la moglie sopra il ballerino. Ma gli avvocati di parte civile dichiarano che la posizione assunta dalla donna rispecchiava il vano tentativo di divincolarsi. Intanto Catello racconta: “Sono innocente, non ho violentato nessuno, penso solo al ballo. Quest’agonia va avanti da quattro anni“. Nonostante tutto la perizia medica conferma l’abuso sessuale ai danni della 37enne e che quei segni sul collo di Miotto identificherebbero un bacio e non un morso (come meccanismo di difesa). Tuttavia il giudice, Eugenio Turco, ha condannato l’ex ballerino di Amici a 5 anni e mezzo con interdizione perpetua dai pubblici uffici, aggiungendo inoltre una provvisionale di 10mila euro nei confronti della parte lesa, in vista di un risarcimento da quantificare in sede civile.