Per il bene dell’energia, come fonte di sussistenza preziosa, la convenzione Europea ha scelto per tutti i paesi dell’UE il momento preciso in cui dovrà scoccare l’ora legale. Questo espediente di sfruttare al meglio l’ora solare per risparmiare sull’energia fu introdotto nel 1784, Benjamin Franklin, ma l’invenzione trovò seguito solo nel 1916, quando a Londra, la Camera dei Comuni introdusse l’ora legale nel quadro delle misure economiche necessarie per far fronte alla Prima guerra mondiale. La necessità deriva anche dal fatto che durante il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole, man mano che si avvicina l’estate, porta un aumento delle ore diurne. Così scatta l’ora legale, spostando avanti le lancette dell’orologio: di solito siamo abituati all’espressione “si dorme un’ora in meno”, mentre in inverno, quando scatta l’ora solare le lancette si spostano di nuovo indietro di un’ora.
L’ORA LEGALE IN ITALIA – L’ora legale nel Belpaese scatta di solito l’ultima domenica di marzo, cioè domani. Dunque si dormirà un’ora in meno a partire dal 30 marzo alle ore 2 del mattino. Una vita infelice per l’ora legale in Italia. Annunciata ufficialmente dall’UE nel 2010, ricordiamo che per motivi di guerra fu introdotta nel 1916 per ritornare all’orario unico nel 1920. Introdotta nuovamente durante il secondo conflitto mondiale tra il 1940 al 1948, dove fu eliminata e reintegrata più volte, tornando stabilmente dopo la crisi economica italiana a partire dal 1966.