I carabinieri, coordinati dal pubblico ministero del tribunale di Gela, Lara Secaccini, stanno cercando di scoprire il motivo per cui la ragazza abbia compiuto questo gesto estremo e per questo motivo sono stati sequestrati il telefonino e il personal computer mentre intanto sono sottoposti a interrogatorio i genitori, gli insegnati e gli amici della 14enne. Dalla frase scritta sul bigliettino, pare che la ragazza abbia voluto dare una lezione a qualcuno e nessuno dei suoi conoscenti avrebbe mai sospettato che la 14enne potesse compiere un simile gesto. La famiglia della ragazza suicidata a Gela, vive in condizioni modeste ma dignitose e tutti descrivono il padre come una persona generosa e premurosa nei confronti della sua famiglia.