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Donne coraggiose alle quali oggi dobbiamo dire “Grazie”!

Donne coraggiose alle quali oggi dobbiamo dire "Grazie"!

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donne-coraggiose-maria-montessoriNon si è donne fin quando non si è tutte le donne: una mamma, una lavoratrice, una sorella, un’amica, una figlia, un’ascoltatrice. Siamo donne quando combattiamo, quando ogni giorno ci alziamo dal letto e decidiamo di farci valere, sorridendo alla vita nonostante le esperienze negative che potrebbero accadere. Sono tante le donne che hanno lottato e alle quali dobbiamo dire “grazie”. Donne che hanno urlato in “silenzio” contro il potere maschio delle cose.
Non è un saggio, o un articolo di cronaca, ma è solo un modo per ricordarvi che mentre tutte queste donne, dalla Montessori alla Gasperini, hanno combattuto per i loro ideali, ancora tante donne nel mondo soffrono e noi non facciamo nulla affinché questo non accada più. Lo scopo è sensibilizzare l’interessamento e l’informazione di quanto verificatosi negli ultimi giorni in India dove due giovani donne sono state stuprate da 7 uomini e poi impiccate, e ancora un’altra 14enne violentata da un uomo di 54 anni con il consenso della propria moglie. Ecco: mentre nel mondo le brutture si susseguono in un divenire di atrocità contro l’universo femminile, noi dimentichiamo, noi donne d’occidente, chi siamo e a chi lo dobbiamo. In quanto donne sarebbe cosa buona e giusta armarsi di tutta la volontà che abbiamo e avviare campagne contro il crudele destino di queste creature, con l’unica colpa di essere nate in un mondo sbagliato. In India le donne che vengono violentate sono soprattutto delle minorenni. Dispiacerci è nulla, le donne che tra un po’ vi andremo ad elencare non si sarebbero solo dispiaciute leggendo tali orrori. Questo è un pretesto per raccontarle e rinfrescare la memoria anche a noi donne occidentali, donne italiane, che negli ultimi tempi sono state le protagoniste di vicende assurde, di amori malati che le hanno portate alla morte ed una fine inaccettabile. Ricordiamo chi siamo e impariamo a captare i segnali di un amore sbagliato. A non confondere la gelosia morbosa dall’amore. A individuare il disprezzo del partner e allontanarlo, perché noi siamo donne e godiamo della più grande libertà grazie ad un percorso storico di personaggi che, ribellandosi al più forte, è riuscito a imporsi consentendoci di essere libere e reclamare di diritto il nostro posto nel mondo.

A tal proposito ad aiutarci a ricordarle è un uomo (e sono contenta sia lui, ndr), lo scrittore Luca Scarlini, che recentemente ha pubblicato un saggio sulle donne sulla rivista “F”: pensatrici, educatrici, politiche, scienziate, ma anche scrittrici di romanzi rosa, sono state tutte “padrone di sé”, che hanno urlato al mondo la loro forza, dal Medioevo fino ai giorni nostri.

13° Secolo – Guglielma e Maifreda, sulla religione: nella Milano medievale, Guglielma la Boema fu mistica e guaritrice. La sua fama crebbe fino a dar vita a un movimento religioso, i Gugliemiti, a cui presero parte molte donne. La portata del suo messaggio era rivoluzionaria: Dio è dentro di noi, sia negli uomini sia nelle donne. Chiaro che non fosse vista di buon occhio dalla Chiesa. La sua principale seguace fu Maifreda da Pirovano, finì sul rogo come eretica. Nonostante la loro morte quante donne secondo voi hanno risentito dell’impronta di quel movimento religioso/intellettuale? A Migliaia! Molte donne, dopo la loro morte, diedero seguito al movimento nonostante il segreto.

19° Secolo – Alessandrina Ravizza, ha fatto studiare il “popolo”. Figura di spicco del post Risorgimento, sostenne numerose iniziative riformiste e istituì la scuola professionale femminile e l’Università popolare. Fondò la cucina per gli ammalati e l’ambulatorio medico gratutito per le donne più povere. Invisa al potere che la riteneva troppo rivoluzionaria, fu amatissima dal popolo milanese. Il suo grande ignegno fu quello di creare una scuola per insegnare un mestiere ai poveri, captando che il principale problema dell’Italia era (ed è ancora, ndr) la miseria.

Primi del 900 –  Maria Montessori: il suo metodo è seguitissimo all’estero. Durante il suo tempo, il suo gesto, era considerato pura follia: una dottoressa in Medicina. Poi Maria. Era il 1896 e fu lei, prima nella storia italiana, a laurearsi in una facoltà fino ad allora solo maschile. La sua vita privata, invece, non fu così fortunata; il figlio Mario, nato dalla relazione illegittima con un nobile collega, venne affidato a una balia, per evitare lo scandalo. Lavorando con i bambini disabili, mette  a punto il suo metodo, oggi diffuso in tutto il mondo, ma poco in Italia. Secondo lei l’insegnante deve essere “solo” il mediatore che favorisce la voglia di fare, la creatività innata nel bambino.

Anni ’40 – Teresa Noce, si è battuta per la parità tra i sessi. Torinese di umili origini, fu una delle fondatrici del Pci nel 1921. Sposata con Luigi Longo, da cui ebbe tre figli, era invisa alla famiglia di lui perché “brutta, povera, comunista”. Partigiana e poi membro della Costituente, da parlamentare si è battuta per la parità tra uomo e donna, e per la tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri.

Anni ’70 – Brunella Gasperini, ha trasformato la posta del cuore il luogo di dibattito. Il suo vero nome era Bianca Robecchi. Milanese, cresciuta in una famiglia profondamente antifascista e sposata con due figli, comincia a scrivere su consiglio dell’amica Camilla Cederna. Negli anni ’50 collabora coni lCorriere della Sera distinguendosi per una visione moderna e progressista sulle questioni che avrebbero dominato la società italiana negli anni successivi. La rubrica Ditelo a Brunella, che aveva su Annabella, infatti, fu per 25 anni il luogo dove le donne dibattevano di divorzio, aborto, famiglia, politica.

Queste sono solo alcune delle donne la quale memoria non è stata distrutta né dal silenzio e né dal tempo. Diventiamo forti grazie a loro, grazie al loro sacrificio: e che siano da monito alla nostra dignità che non dovrà mai essere calpestata per nessuna ragione al mondo.

Foto: L’attrice Paola Cortellesi nel film per Mediaset “Maria Montessori”.

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