ARGENTINA IN DEFAUTL – L’incubo, il secondo default dell’Argentina pare sia alle porte, e non è bastato nemmeno l’incontro tra il ministro dell’Economia argentino Axel Kicillof, unitosi ieri alle trattative in corso a New York, perché si trovasse una soluzione per la ristrutturazione del debito pubblico tra Buenos Aires e alcuni fondi di investimento. Alle quattro di questa mattina (ora italiana) le trattative si sono chiuse senza accordi tra l’Argentina e un gruppo di hedge fund che chiedevano di essere rimborsati pienamente per i bond su cui il Paese era fallito nel 2001.
Al termine di una maratona negoziale svoltasi a New York, la trattativa con gli hedge fund creditori si e’ conclusa senza nessun accordo. Lo ha reso noto nella notte italiana il ministro dell’economia, Azel Kicillof. “I fondi speculativi hanno cercato di imporci qualcosa di illegale. L’Argentina e’ pronta a impegnarsi al dialogo e alla ricerca del consenso . Ma cerchiamo una soluzione equilibrata, giusta e legale”.
l mancato accordo ha reso inevitabile che la terza piu’ grande economia dell’America Latina sia di fatto non più in grado di adempiere ai suoi obblighi di rimborso entro la scadenza della mezzanotte locale. L’Agenzia di rating Standard & Poors’ aveva gia’ messo il Paese in ‘default selettivo’, quando le trattative si erano concluse. In una conferenza stampa organizzata nella sede del consolato argentino al termine della ‘due giorni’ di colloqui, il ministro ha fatto ripetutamente riferimento agli hedge fund come “avvoltoi”. “Sfortunatamente non e’ stato trovato l’accordo e la Repubblica dell’Argentina andra’ in default”, ha confermato Daniel Pollack, il mediatore indicato dal tribunale.