Burundi: uccise due suore italiane, probabile una rapina finita male

CronacaBurundi: uccise due suore italiane, probabile una rapina finita male

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uccise-suore-italianeE’ stata per prima la Diocesi di Parma a diffondere la notizia sul suo sito web. Due suore saveriane italaliana: Suor Lucia Pulici, 75 anni, e suor Olga Raschietti, 83 anni, sono state uccise nel loro convento in Burundi. Poi arriva anche la conferma dalla Farnesina che aggiorna gravemente il bilancio dell’aggressione. Infatti le suore uccise sarebbero tre. Per quanto riguarda la dinamica di ciò che è accaduto il ministro degli Esteri mantiene ancora il più stretto riserbo. La polizia locale starebbe cercando un giovane armato di coltello che avrebbe agito, probabilmente, nel tentativo di una rapina finita male, anche se dal convento non è sparito nulla.

Si tratta di una vera strage, nel cuore di quell’Africa dove le suore per diversi anni servivano come missionarie per aiutare gli ultimi. “Un sacrificio” commenta il ministro degli Esteri Ghedini, e ora il governo si impegnerà nel chiedere spiegazioni al Burundi.

Il racconto di padre Mario Pulcini, superiore dei missionari Saveriani in Burundi. “Un episodio del tutto inaspettato, un enorme dolore…”: così padre Mario Pulcini, superiore dei missionari saveriani in Burundi, riferisce alla MISNA di tre religiose saveriane italiane uccise nell’arco delle ultime ore nella missione di Kamenge, nella zona nord della capitale Bujumbura. Due, suor Olga Raschietti e Lucia Pulici, sono state ritrovate uccise ieri nel pomeriggio. La terza, suor Bernardetta Boggian questa notte. “Verso le 16.00 di ieri la sorella Bernadetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa mentre lei e la sorella Mercedes si erano recate all’aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi dal loro capitolo generale a Parma. C’era apprensione soprattutto perché dall’interno della casa non c’erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate” racconta padre Pulcini. Anche padre Pulcini ha provato a chiamare le sorelle, ma senza successo. “I guardiani del cancello – riprende il racconto – non le avevano viste uscire. Esito negativo lo ha dato anche una veloce ricerca nel quartiere presso alcune persone ammalate che le sorelle visitavano soprattutto di domenica. Ero davanti all’entrata con l’intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia”.

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