Quando ci siamo resi conto che c’era un collegamento tra lo stile di vita e l’Alzheimer abbiamo cercato di capire perché . Con l’aiuto di test e di esami sofisticati abbiamo visto che alla lunga alcuni fattori come lo stress eccessivo, la sedentarietà, una cattiva alimentazione possono alterare l’attività dei neuroni. E ridurre le dimensioni dell’ippocampo, la zona del cervello che svolge un ruolo importante nell’apprendimento e nella memoria. Certo, la correzione degli stili di vita non serve per prevenire le rare forme di Alzheimer di origine genetica. Ma potrà avere un ruolo in tutti gli altri casi.
Alcune abitudini che dovremo imparare a prendere è quella di fare attenzione allo stress, il nemico maggiore per l’Alzheimer. La questione riguarda il cortisolo che, e raggiungi livelli troppo alti nel nostro organismo, riduce la struttura dell’ippocampo. Dunque sarebbe cosa buona e giusta, ogni giorno, rilassarsi e meditare per cinque minuti o praticare yoga, calando in questo modo la produzione di cortisolo.
Il movimento è molto importante. Basta scegliere uno sport che ti piace praticare. L’attività fisica stimola quei neuroni nell’ippocamo ancora attivi. Per la rivista Nature, ad esempio, socializzare e divertirsi durante l’attività fisica abbatte di un terzo il rischio Alzheimer.
Allenare la mente è un’altra attività da praticare per prevenire la malattia e lo si può fare con giochi da tavolo, parole crociate e altri passatempi destinati agli over 60. Spiega il professore Guaita che questi giochi devono essere praticati già da giovani perchè riducono il rischio della malattia al 40%. Basterebbe scaricare sui propri tablet o smartphone dei giochi che allenano la memoria e stimolano la creatività. Bastano anche 30 minuti al giorno.
L’alimentazione, è questa forse una delle più importanti: mangiare pesce, verdure e legumi fa bene al cuore, e ciò che fa bene al cuore fa bene anche al cervello. Un test che puoi fare, se ahi più di 50 anni è quello del rame libero: pare ci sia un legame tra questo tipo di metallo e la malattia. Se i tuoi valori sono troppo alti allora intervini con l’alimentazione eliminando cibi che contengono troppo rame come crostacei, funghi e frutta secca.
I SINTOMI – Dopo i 65 anni il rischio aumenta e riguarda soprattutto le donne. Sotto controllo soprattuto chi soffre di depressione. Se poi la memoria vacilla e le dimenticanze si ripetono allora prestate attenzione. Un segnale potrebbe essere quello di non ricordare mai che giorno è.
Attenzione questo articolo non vuole sostituirsi in alcun modo al parere o visite mediche. Diagnosi e consigli specifici posso essere effettuati solo dai professori della medicina.