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Caso Loris Stival, il gip: “Veronica indole cinica, può uccidere ancora”

Caso Loris Stival, il gip: "Veronica indole cinica, può uccidere ancora"

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Veronica PanarelloSembrano quasi definitive le dichiarazioni della Procura di Ragusa circa l’omicidio di Andrea Loris Stival. Per il gip, Claudio Maggioni, tace perché è stata lei, facendo riferimento a Veronica Panarello, la madre che avrebbe ucciso il suo bambino di 8 anni: “he mentito sulle fondamentali circostanze di avere accompagnato il figlio Loris a scuola il 29 novembre scorso”

Per il giudice non è “ragionevole ritenere che di fronte alla tragica situazione di un figlio di 8 anni ucciso in un modo così brutale si rifiuti ostinatamente di raccontare la verità”. Nell’ordinanza di convalida del fermo e di emissione di ordine di carcerazione il gip fornisce una spiegazione: la mamma di Loris lo fa “in quanto lei stessa è la responsabile del grave delitto”.

Il gip di Ragusa ritiene che Veronica Panarello abbia avuto una “cinica condotta” ed “evidente volontà di volere infliggere alla vittima sofferenze” con “un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e prima del più elementare senso d’umana pietà”. Come riporta l’Ansa, secondo il giudice, “dalla ricostruzione dei fatti” nei confronti della emerge un “quadro indiziario di rilevante gravità” per “l’omicidio del figlio Loris”. Il gip sottolinea poi come “la mancanza di elementi per comprendere il movente del gravissimo gesto non assume rilevanza”. L’emissione dell’ordinanza per la mamma del piccolo Loris, motiva Claudio Maggioni, è giustificata con un “fondato pericolo di fuga” della donna e per “l’estrema gravità del reato”.

Dunque, per gli investigatori, la donna ha avuto tutto il tempo di strangolare il figlio, forse con una di quelle fascette di plastica. Ha avuto il tempo di gettare il corpo del figlio, esanime, dove è stato ritrovato. In più, secondo il giudice, oltre al pericolo di fuga, che giustifica la convalida del fermo, c’è anche quello che la Panarello possa “commettere gravi delitti della stessa specie per cui si procede”.

LA RICOSTRUZIONE – “Dopo la valutazione degli elementi di prova – scrive il gip – si può affermare” che la donna “è passata dal luogo dove è stato trovato il corpo del piccolo per due volte, alle 8.33 e alle 9.25, rimanendo circa sei minuti in quella zona nella seconda occasione”. E “l’orario del secondo passaggio dell’auto nella strada del Mulino Vecchio è compatibile con l’ora della morte del bambino, stimata dal medico legale tra le 9 e le 10”. Il giudice sottolinea che Veronica Panarello ha “negato decisamente di essersi mai recata sul luogo dove è stato trovato il corpo di Loris”, sostenendo di non conoscerlo. Circostanza, rileva, “non corrispondente al vero e smentita da un’intercettazione tra la madre dell’indagata, Angela Anguzza, e sua sorella Antonella Panarello, da cui risulta, invece, che la donna andava sempre a prendere l’acqua con la mamma da una fontana che dista dal posto circa 50 metri”.

Gli inquirenti sembrano avere un quadro chiaro circa le indagini e sulla personalità di Veronica Panarello. A differenza del delitto di Cogne, dove il piccolo Samuele Lorenzi, ucciso a soli due anni, e per il quale la madre, Annamaria Franzoni, è stata condannata a 16 anni di carcere, è sempre stata protetta dal suo nucleo familiare; la madre del piccolo Loris, invece, appare da sola: per la madre, Carmela Anguzza, Veronica è un’estranea dalla quale tenersi alla larga. Il marito, Davide Stival, e padre del bambino, dichiara: “Se è vero che è stata lei, per me non esiste più. Tenetemela lontana”. Tuttavia la solitudine, in questo caso, gioca un ruolo fondamentale, dichiara la psichiatra Sarah Viola: “La solitudine ha un ruolo importante in questa terribile storia. – Continua – è possibile che nessuno si sia accorto di quanto disagio, di quante difficoltà ci fossero in quella donna? Quel bambino poteva essere salvato se solo qualcuno avesse cercato di capire”. Per quanto riguarda il suo stato di salute la psichiatra conferma: “Sicuramente siamo di fronte a una personalità disturbata. – Prosegue Sarah Viola – Probabilmente in posizione depressiva. Le ragioni vanno cercate nella sua vita passata. Ma forse, in Loris, nel suo bambino, lei rivedeva se stessa: una figlia che non era stata voluta”. Come riporta il quotidiano La Stampa: infatti pare che la mamma, quando Veronica aveva solo 14 anni, le ripetesse: “io non ti volevo! Tu sei nata solo per sfortuna“.

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