AGGIORNAMENTO – Attraverso il legale della famiglia Stival, Francsco Villardita, arriva la smentita che la signora Veronica Panarello abbia tentato il suicidio in passato utilizzando delle fascette per elettristici. L’indiscrezione di stampa sulla mamma del piccolo Loris è stata divulgata questa mattina, ma le dichiarazione dell’avvocato della famiglia Stival smentisce nel modo più assoluto circa la notizia trapelata nelle ultime ore.
Dopo la morte del piccolo Andrea Loris Stival, ritrovato cadavere a Santa Croce Camerina (Ragusa), si scava nel passato della giovane mamma, Veronica Panarello. Giusi Fasano, del Corriere della Sera, rivela che la madre in passato avrebbe tentato due volte il suicidio, probabilmente tormentata per il rapporto conflittuale con la famiglia di origine. Un episodio che dovrebbe essere degno di attenzione per via di una coincidenza: le fascette con le quali la madre di Loris, in passato, ha cercato di togliersi la vita, sarebbero la stessa arma (probabilmente non le medesime, ndr) del delitto usate per uccidere il bambino. Pare che un mazzo di queste fascette misteriose siano state consegnate dalla signora Panarello alle maestre di suoi figlio, che però hanno smentito di averle mai usate in classe.
Veronica Panrello è ora in uno stato di estrema fragilità psicologica. Dopo la morte del figlio si è barricata in casa ed è protetta dalla famiglia e dal marito, i quali non hanno mai dubitato sulla sua innocenza. Anche se la madre di Loris si sente già condannata dai media e l’opinione pubblica. Così, la 25enne, spiega tramite il suo legale: “Sono offesa da chi diffonde sul mio conto informazioni false. Mi hanno già processata e condannata. Ma io sono innocente e ho detto la verità. L’ho detto e lo ripeto: quella mattina ho portato Loris a scuola. E confermo anche il tragitto che ho spiegato di aver fatto, la vigilessa mi ha vista, chiedete a lei“.
E’ UNA MAMMA SPECIALE – Davide Stival, padre di Lorsi Stival, tiene a precisare che la moglie è “una mamma speciale“. Così facendo rompe il silenzio dei giorni precedenti e difende la moglie: “Non voglio che si infanghi il nome di mia moglie. Abbiamo già tanto dolore. E non mostrate più le foto dei bambini” ha dichiarato il padre di Loris, aggiungendo: “Chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini di Santa Croce Camerina. Chi sa parli. Aiutateci. E dateci al più presto nostro figlio.“