LA RICHIESTA DEL GIUDIZIO DEL PROCURATORE – “Logli portava avanti da molti anni una relazione clandestina con un’amante che era una persona intima della moglie e ciò dimostra la sua capacità di simulare e dire menzogne”. Il pm ha le idee chiare_ secondo lui Logli avrebbe ucciso la moglie che nel frattempo aveva scoperto la relazione clandestina che oggi l’uomo porta avanti pubblicamente con Sara Calzolaio: “Si è tolto di mezzo una persona scomoda – queste le parole del procuratore – nel momento in cui ha capito che una separazione gli avrebbe fatto perdere tutto: la casa coniugale, i soldi, i figli e forse anche il lavoro. È in questo contesto che è maturato l’omicidio e questo è quello che ho spiegato al gup”. Logli ha scelto il silenzio durante tutte le indagini preliminari non chiedendo rito abbreviato, mentre i figli non si sono costituiti parte civile nel processo.
TESTIMONI CREDIBILI – Il procuratore Giaconi ha detto: “è stato doveroso verificare ipotesi alternative, ma non hanno portato a nulla”. Invece, per quanto riguarda i testimoni, per il magistrato: “sono credibili, assieme a tutta una serie di elementi raccolti dai tabulati telefonici e dalle intercettazioni”. Roberta Ragusa era una madre molto presente e non sono state trovate tracce che riguardassero la sua fuga: “Un’ipotesi – ha continuato Giaconi – di questo genere poteva verificarsi solo in presenza di elementi evidenti di diverso tipo che non esistono. Una madre non lascia due figli così senza alcun segnale, senza alcuna spiegazione”. Poi il sostituto procuratore si rivolge ai giornalisti sottolineando come siano stati portati avanti dei processi, in passato, anche in assenza di corpo: “È un elemento certamente importante – ha aggiunto parlando con i giornalisti – ma non è un elemento senza il quale non si possa arrivare a una sentenza di condanna”.