Giulia Michelini in “Torno indietro e cambio vita” e la sua maternità a 19 anni

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Che bella la storia di Giulia Michelini, l’attrice romana con la sua corazza, che è anche la sua forza, ha raccontato quello che le è successo appena 19enne al magazine Vanity Fair. A breve uscirà un nuovo film in cui sarà la protagonista insieme a Raoul Bova, per la regia di Carlo Vanzina “Torno indietro e cambio vita“. Una commedia divertente e leggera che tuttavia porta Giulia indietro nel tempo di 10 anni, quando scoprì di essere incinta. Nel film, suo marito, interpretato da Bova, ha la possibilità di tornare nel passato ed evitare quel legame che lo avrebbe portato a sposarsi con sua moglie, appunto la Michelini, che ne presente lo aveva lasciato, ed evitare così tante sofferenze.

Così Giulia, nella realtà, ripercorre il suo passato e probabilmente confermando la sua scelta, una scelta che a suo dire l’ha salvata. Aveva 19 anni quando rimase incinta aspettando Cosimo Giulio, il figlio che oggi, 30enne, ha dieci anni. All’epoca fu una scelta difficile quella di tenerlo, lei apparteneva ad una famiglia facoltosa di magistrati, volevano il meglio per la sua bambina e poi la relazione con il padre di Cosimo, più grande di lei di 8 anni, che si rivelo burrascosa dal primo momento.

Racconta di essere stata sempre irrequieta, ma era anche l’età, quella fase in cui si cerca di capire qual è la propria strada e Giulia l’ha trovata in suo figlio quando già aveva incominciato a lavorare per la tv e per il cinema. Tutti le dicevano che questa gravidanza le avrebbe rovinato la vita, ma il giorno in cui Giulia Michelini avrebbe dovuto abortire, è scappata via e ha deciso di tenerlo quel bambino che oggi, nonostante gli scontri iniziali con la famiglia, è adorato da tutti, in particolare dai nonni.

Ero nel panico totale. Una volta uscita, sono entrata in una cabina telefonica per chiamare mia madre. Sull’apparecchio c’era un elastichetto da bambina, non ricordo se con due cubetti o due ciliegine. Lo so, è stupido, ma vedendolo mi sono detta: va bene così, sto facendo la cosa giusta. Detto questo, ero dilaniata, e se oggi penso alla cosa grande che è uscita dalla persona piccola che ero – non solo fisicamente, ma perché all’epoca ero veramente una bambina da formare, senza un minimo di coscienza di sé –, se ci penso, be’, non saprei spiegare che cosa mi ha fatto dire: lo tengo

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