“Padri e Figlie” un papà che non scende mai dal ring: il 4° film hollywoodiano Muccino

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Padri e figlie, il film di Gabriele Muccino

E’ la sua patatina, il suo tesoro, la sua vita, il suo amore. E’ il ritratto di un papà adorabile da cui una figlia potrà sempre tornare per trovare riparo. E’ questo il film di Gabriele Muccino: “Padri e Figlie“, una bellissima storia che racconta la relazione tra un padre e la sua bambina, fatta di coraggio e sicurezze, sentimenti attraverso i quali la protagonista femminile affronterà la vita, costruirà la propria indipendenza e sarà in grado di capire cos’è che vorrà realmente dall’amore.

Sono due storie che viaggiano parallelamente, l’infanzia della piccola Katie e del padre, interpretato da uno straordinario e premuroso Russel Crowe, innamorato follemente della figlia, che dopo un’incidente in cui perde la moglie finisce per un anno in un ospedale psichiatrico; e l’altra storia, invece, ci narra di una Katie adulta (interpretata Amanda Seyfried), 25enne, che studia per diventare psicologa aiutando i bambini traumatizzati; ma nonostante il suo altruismo Katie non riesce ad amare. Un ostacolo che, tuttavia in qualche modo, dovrà superare, perché è impossibile, in un modo o nell’altro, non arrendersi all’amore.

Ma “Padri e Figlie” non è così banale. Gabriele Muccino affronta un argomento molto importante: ovvero l’importanza dell’affetto di un padre e con quale misura andrà incidere sulla crescita e le scelte future di una figlia. Muccino, probabilmente, è un anche lui uno di quei padri innamorati dei propri figli. Recentemente il regista romano, al suo quarto film hollywoodiano, ha rilasciato un’intervista al settimanale “F” e al quale ha svelato la personalità di questa ragazza in eterna attesa dell’amore paterno: “Diventerà una donna che resterà per tutta la vita in attesa di questo amore. Si tratta di una forma di didpendenza dalla quale è difficile stacccarsi. La donna ha bisogno di trovare subito una figura che la faccia sentire in qualche modo al sicuro“, e con questo pensiero Muccino fa regredire l’indipendenza della donna di almeno 100 anni, alimentando lo stereotipo di femmina che ha bisogno di sentirsi protetta e che, in fin dei conti, è l’unico stereotipo che conferma la regola: in un mondo in cui è sempre più difficili affermarsi e dove il pianeta femminile trova ancora ostacoli nel farsi valere, l’amore incondizionato di un genitore rappresenta l’unico legame di cui non possiamo fare a meno. Ed è così che volano dalla finestra tutti i pregiudizi sulle donne che vogliono sentirsi protette: perché è nella protezione di un padre che si palesa la verità, un luogo sicuro in cui tutte le paure svaniscono perché si tratta di un amore sincero che non ti inganna e non chiude nulla in cambio, se non la felicità unilaterale de proprio figlio.

CURIOSITA’ – Se prestate attenzione nei film di Muccino c’è sempre qualcuno che corre ed è lo stesso regista a dare una motivazione: “E’ l’affanno di chi è in ritardo con la vita. Non riusciamo a stare dietro a quello che la vita ci offre. E’ un tentativo di rimettere le lancette dell’orologio in ordine. La corsa per me è un modo per riallinearsi con le cose perdute. O che stiamo perdendo“. E dopo quest’ultima chicca vi consiglio vivamente di vedere questo film dal cast stellare che va da Russel Crow, Jane Fonda e Diane Kruger!

 TRAILER “PADRI E FIGLIE”

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