Fermato a Milano l’ex compagno della 20enne, Giordana Di Stefano, uccisa ieri a Nicolasi, in provincia di Catania. Sarebbe lui il colpevole della sua morte. Il cadavere della ragazza è stato trovato nella sua auto, uccisa con una serie di coltellate al torace, alla gola e all’addome. L’uomo infatti avrebbe confessato tutto. Ricordiamo che la ragazza due anni fa, dopo la fine di una convivenza con l’uomo, l’aveva denunciato per minacce e stalking.
Ieri era prevista la prima udienza davanti al gip dove l’imputato non si è presentato così l’avvocato avrebbe anche richiesto un rinvio. La ragazza lascia una bambina di 4 anni, per la quale rinunciò anche agli studi in modo da poterla accudire. Ma Giordana non potrà più farlo, uccisa brutalmente e lasciata in un lago di sangue nella sua Audi dal suo ex, il 24enne Luca Priolo, fermato dai Carabinieri nella stazione ferroviaria di Milano, in procinto di fuggire all’estero a bordo di un treno internazionale.
I militari dell’Arma dei carabinieri lo hanno fermato per per omicidio volontario aggravato emesso dal procuratore di Catania Michelangelo Patanè e dal sostituto Alessandro Sorrentino. Poi il ragazzo avrebbe confessato tutto. L’omicidio è maturato probabilmente da motivi passionali e familiari legati all’udienza in Tribunale, prevista ieri, un iter burocratico iniziato nell’ottobre del 2013, quando la ragazza denuncio Prioli per stalking a seguito di persecuzioni attraverso messaggi, chiamate e pedinamenti. Pare che il 24enne non riuscisse ad accettare che la sua ex avesse altre relazioni sentimentali. Alcune amiche di Giordana raccontano: “Lui era geloso, ma non violento. Lei non aveva paura di lui e non riusciamo a credere che sia stato lui”. Si dicono incredule che sia stato proprio lui nonostante il loro rapporto era fatto da un tira e molla continuo.ì