Allahu Akbar è un brano dance che inneggia ad Allah, uscito sette mesi fa, composto da un musicista sconosciuto, tale Dj Inappropriate, che ama esibirsi in pubblico con una maschera sul volto, sta scalando le classifiche dopo l’attentato di Parigi.
La canzone è diventata la traccia più ascoltata in streaming su Spotify, nella sezione ‘Viral Chart UK’ e i media inglesi si interrogano sul perché.
Il brano, diventato virale nel Regno Unito, in Olanda, Germania e Turchia, dal punto di vista musicale è la classica canzone da discoteca con motivetti dance ripetitivi e martellanti, ma il testo in arabo, che arriva dopo l’urlo “Allahu Akbar!”, non è ciò che ti aspetteresti di sentire il sabato sera nei locali.
Per i non musulmani il brano non ha molto significato ma per gli osservanti islamici risulta blasfemo nominando il nome di Dio invano e associandolo a qualcosa che diverte e fa ballare.
Eppure il disco, stando ai dati Spotify, nelle ultime due settimane sta scalando le classifiche di mezza Europa.
Il brano sta raggiungendo milioni e milioni di visualizzazioni su YouTube, dove è scaricatissimo un po’ ovunque compreso nei Paesi con grandi comunità musulmane come Libano e Egitto.
Sconcerta il fatto che il successo sia arrivato dopo gli attentati terroristici che hanno sconvolto Parigi.