La personalità apparentemente forte di Loredana Berte, porta dietro di se un passato difficile fatto di amori sbagliati, cocaina e violenze domestiche. Nella sua biografia, “Traslocando“, svela dei retroscena inediti legati alla sua vita privata e alla sfera familiare, in particolare della sorella Mimì e il loro rapporto con il padre che ha inciso molto sulla loro crescita.
Alla rivista Vanity Fair, Loredana Berté, rilascia una lunga intervista in cui anticipa alcuni dei contenuti principali del suo libro che va dalla descrizione dettagliata dei suoi tre anni di matrimonio con il tennista svedese Borg, alla sua dipendenza dalla cocaina:
Aveva fatto – racconta la Bertè – quello che nessuno aveva mai osato fare con me: dominarmi. Pensavo: finalmente uno che ha capito, questo deve essere il padre dei miei figli. I figli invece non li abbiamo fatti. Sua madre diceva che i figli di Björn avrebbero dovuto avere sangue 100 per cento svedese… Io ho preso la cocaina per gli ultimi due anni del nostro matrimonio, ma l’ho odiato perché a me non faceva niente e a lui lo rendeva impotente.
La famiglia. La cantante calabrese racconta dei retroscena della sua infanzia davvero scioccanti, in particolar modo il rapporto con suo padre:
Era un violento che massacrava di botte nostra madre, anche quando era incinta. Uno che ha buttato mia sorella dal balcone per un brutto voto a scuola e che, quando mamma non gliela dava, veniva in camera di noi bambine a masturbarsi guardando Mimì.