Un cercatore d’oro, durante un’attività di “metal detecting” ha rinvenuto un teschio nei pressi di una chiesa sconsacrata in un’area boschiva a Castel di Casio, sull’Appennino bolognese. L’uomo ha subito avvertito i carabinieri del ritrovamento. Su disposizione della Procura, i resti sono stati depositati all’istituto di Medicina legale di Bologna.
Qualche giorno fa, a Castel di Casio, un uomo di 38 anni si era recato in una zona boschiva con il suo metal detector per cercare reperti in metallo in una zona attraversata dalla Linea Gotica, ma si è imbattuto in un teschio. Non ci sono ancora ipotesi certe sul come quel cranio umano si trovi lì, potrebbe appartenere ad un soldato della Seconda Guerra mondiale.
La Linea Gotica fu la linea fortificata difensiva istituita dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring nel 1944 nel tentativo di rallentare l’avanzata dell’esercito alleato comandato dal generale Harold Alexander verso l’Italia Settentrionale. La linea difensiva si estendeva dalla provincia di Apuania (le attuali Massa e Carrara), fino alla costa adriatica di Pesaro, seguendo un fronte di oltre 300 chilometri sui rilievi delle Alpi Apuane proseguendo verso est lungo le colline della Garfagnana, sui monti dell’Appennino modenese, l’Appennino bolognese, l’alta valle dell’Arno, quella del Tevere e l’Appennino forlivese, per finire poi sul versante adriatico negli approntamenti difensivi tra Rimini e Pesaro.
Il feldmaresciallo Kesselring intendeva così proseguire la sua tattica della “ritirata combattuta“, già attuata dai tedeschi fin dai primi sbarchi alleati in Sicilia, per infliggere al nemico il maggior numero di perdite, in modo tale da rallentare e addirittura fermare l’avanzata angloamericana verso nord, difendendo la pianura padana e quindi l’accesso all’Europa settentrionale, attraverso il passo del Brennero, e l’accesso all’Europa centrale attraverso Trieste.