Caricabatterie nella presa consuma corrente. E’ un abitudine che hanno un po’ tutti i possessori di smartphone e computer portatile che sembra non incidere sull’economia domestica, ma che in realtà potrebbe farci risparmiari fino a 40 euro all’anno in bolletta. Quanti di voi lasciano il caricabatterie del proprio cellulare agganciato alla presa elettrica anche quando staccano il telefono? Quasi tutti, al di fuori dei maniaci dell’ordine che ripongono il proprio caricatore al suo posto, e anche quest’ultimi, come tutti del resto, sono all’oscuro del fatto che lasciare un caricatore nella presa, anche senza telefono agganciato, può continuare a consumare energia.
Secondo gli esperti i caricatori, anche se non collegati a nessun dispositivo, continuano a “consumare energia”, anche se in piccole quantità, che se vengono però sommate ad un anno intero potrebbero far risparmiare sulla bolletta. Ad indagare sulla questione è il sito energysavingsecrets.co.uk il quale sottolinea che uno smartphone connesso alla presa di corrente consuma solo 0.25 watt, quindi si tratta di un costo quasi irrisorio per le nostre bollette.
Tuttavia bisogna fare i conti con il numero di dispositivi che possediamo in casa a partire da chi possiede più di uno smartphone, un tablet e vari computer o pc portatili e dunque il consumo dell’energia triplicherebbe. Dunque sarebbe buona abitudine rimuovere tutte le spine dei vari dispositivi quando non vengono utilizzate, se non altro per risparmiare 40 euro circa in meno sulla bolletta. A questo si aggiunge, ovviamente, anche il fattore che far surriscaldare un caricatore non è un bene perché potrebbe provocare un malfuzionamento del dispositivo se non addirittura compromettere l’impianto elettrico nel caso in cui si utilizzano caricatori paralleli o di bassa qualità.