E’ stato necessario un suicidio affinché attivassero un fondo “salva obbligazionisti”. Senza prevedere e monitorare le conseguenze il governo ha emesso un decreto salva-banche che ha danneggiato molti risparmiatori che non necessariamente vanno identificati con individui ricchi, ma persone che in questo modo hanno visto il loro futuro frantumarsi davanti ai loro occhi.
Tuttavia un fondo del genere non sarebbe stato approvato dall’Europa “detta legge” che prevedeva unicamente un decreto per salvare le banche quasi fallite. Ad ogni modo il governo italiano è riuscito ad intervenire risarcendo fino a 100 milioni di euro una parte degli obbligazionisti. La decisione spetterà ad un “arbitro finanziario” che distinguerà l’assegnazione dei risarcimenti da chi è stato truffato a chi ha speculato, salvando chi ha investito prima del 2015 con la garanazia di un basso rischio.
La situazione in Europa e in Italia è attualmente di “scarica barile”, Bruxelles e Roma si accusano a vicenda per quanto accaduto. Matteo Renzi in primis ha dichiarato: “Le regole sulle banche le ha fatte l’Europa e purtroppo non le scriviamo noi”. Queste dichiarazioni ci fanno pensare ad un Europa chiusa al dialogo e al problem solving della comunità. “Cerchiamo una soluzione, ma è impossibile salvare in modo definitivo azionisti e obbligazionisti subordinati” commenta il premier Renzi che al massimo sarà: “una forma di ristoro”.