Home Scienze medicina Durare tanto a letto fa male alla prostata: ecco la durata ideale

Durare tanto a letto fa male alla prostata: ecco la durata ideale

Qual è la durata del rapporto intimo ideale? Durare tanto a letto fa male alla prostata. Questo è l’allarme lanciato da una ricerca scientifica italiana di urologia che farà felici molti uomini e invece renderà tristi milioni di donne in tutto il mondo. La durata ideale è davvero molto breve e gli esperti di urologia consigliano di non sforzarsi troppo per durare di più perchè potrebbe essere molto rischioso per la salute dell’uomo. A rischio sarebbe la sua prostata.

Durare tanto a letto fa male alla prostata: ecco la durata ideale
Durare tanto a letto fa male alla prostata: ecco la durata ideale

Il mito che vuole che un rapporto intimo, per essere perfetto e soddisfacente, debba durare tanto tempo può essere facilmente smontato da una ricerca pubblicata sulla rivista internazionale European Urology. Lo studio è stato condotto dalla società italiana di urologia condotta per valutare gli effetti di un farmaco contro l’eiaculazione precoce, che in Italia interessa 4 milioni di uomini.

Ma qual è la durata ideale? Si è stabilito che per evitare danni alla prostata basta durare almeno 7 minuti, preliminari inclusi. Se si superano questi tempi si rischiano seri danni alla salute dell’uomo. Lo studio ha il nome “Pause” ed è stata condotta su oltre 10mila pazienti arruolati in vari centri del mondo e ha individuato in 7 minuti la giusta durata per godere del piacere sotto le lenzuola senza rischiare danni alla salute dell’uomo.

Il professor Vincenzo Mirone ha coordinato lo studio e ha dato una spiegazione davvero incredibile che piacerà molto agli uomini. Ha così spiegato i risultati della ricerca: “Insistere per prolungare oltre questa durata ricorrendo troppo spesso ad artifici per resistere, come per esempio il coito interrotto e poi ripreso, può provocare una iperdistensione della prostata e causare infiammazioni”. Sono stati dati anche consigli pratici, cioè di evitare droghe, alcool e sostanze dopanti visto che non aumentano l’eccitazione ma riducono la capacità di rendere la prestazione di qualità.