E’ questo il “Giubileo della Misericordia“. Dopo la messa il Pontefice ha indossato un mantello bianco, e dopo abbracciato anche Papa Ratzinger e aver ascoltato il diacono leggere le introduzioni al rito è entrato nell’atrio, salito i gradini ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro con queste parole: “Per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa, Signore. Apritemi le porte della giustizia”.
Per il Giubileo di Papa Bergoglio Piazza San Pietro è gremita di fedeli e super presidiata dalle forze dell’ordine. L’ultimo a chiudere i battenti del Giubileo fu Papa Giovanni Paolo II, nel 2001, ma questo nuovo Giubilo sembra avere una carica più emotiva e familiare, un abbraccio ancora più caloroso, forte del fatto che il Papa attuale si sente davvero uno di noi, un uomo qualunque, come tutti gli altri che nonostante il pontificio continua a vivere nell’umiltà e nella povertà, lontano dal lusso dello Stato Vaticano.
La festa dell’Immacolata Concezione, spiega Papa Bergoglio, “esprime la grandezza dell’amore di Dio. Egli non solo è Colui che perdona il peccato, ma in Maria giunge fino a prevenire la colpa originaria, che ogni uomo porta con sé entrando in questo mondo. È l’amore di Dio che previene, che anticipa e che salva. L’inizio della storia di peccato nel giardino dell’Eden si risolve nel progetto di un amore che salva”. Bisogna “anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia”.
Per quanto si possa pensare la “tradizione” della Porta Santa non è un invenzione di vecchia data. La costruzione della porta iniziò nel 1950 con lo scopo di rappresentare la separazione tra il peccato e la grazia. Il credente è chiamato a varcare quella soglia: chi vi passa, si purifica. Così avrà inizio l’anno del Giubileo e la porta resterà aperta fino al 16 novembre 2016.