Haiman Ali, è un combattente curdo delle forze peshmerga del Kurdistan iracheno, uscito miracolosamente vivo da una battaglia avvenuta venerdì scorso ad Al Kazer, località a Nord-Ovest di Mosul, roccaforte del califfato nel Nord dell’Iraq. Il giovane curdo è riuscito a salvarsi da un miliziano dell’Isis che ha cercato di tagliargli la gola. Ora il suo obiettivo è tornare sul campo di battaglia e dare del filo da torcere ai jihadisti.
La tv satellitare curda “Rudaw” è andata a trovare Haiman Ali in ospedale a Erbil, dove il giovane combattente ha raccontato la propria storia: “Dopo aver esaurito le munizioni, un combattente dell’Isis anche lui rimasto senza munizioni, mi si è avventato contro con un coltello in mano, tentando di tagliarmi la gola. Mi sono difeso e l’ho buttato a terra con una gomitata mentre avevo il suo coltello al collo“, prosegue il giovane curdo che viene poi salvato dalla morte “grazie all’intervento dei miei compagni che hanno ucciso il jihadista con una raffica di fucile“. Haiman dice ora che l’incidente “mi ha sollevato il morale” ed annuncia di voler tornare in campo di battaglia: “appena sarò guarito dalle ferite“. Quelle riportate al collo, ma anche quelle provocate da due pallottole.
La comparsa dei guerriglieri peshmerga risale alla caduta dell’impero ottomano, ma oggi il termine viene usato soprattutto per indicare le forze armate del governo regionale del Kurdistan iracheno. I peshmerga sono oggi impegnati nella guerra contro l’Isis e combattono al di fuori dei confini amministrativi del Kurdistan iracheno. La maggior parte degli scontri sono in aree esterne alla regione autonoma, ma che l’amministrazione di Erbil vorrebbe annettere in virtù della loro appartenenza “storica” al Kurdistan. Città come Kirkuk o Niniveh sono contese da anni tra il governo curdo di Erbil e quello iracheno di Bagdad. Ora i peshmerga si contendono quelle aree con lo Stato islamico.