La mamma ideale, secondo un recente studio della London School of Economics (Lse), ha stabilito che la mamma ideale ha 30 anni. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ‘Bioepidemiology and Social Biology’. In pratica è emerso che si hanno più probabilità di avere figli intelligenti e sani rispetto alle ventenni e alle quarantenni. In i bambini nati dalle mamme trentenni hanno riposto meglio ai test cognitivi, mostrando migliori performance.
Per mettere a punto lo studio, sono stati attentamente analizzati i dati del Millennium Cohort Study, in particolare è stato seguito lo sviluppo di 18mila piccoli inglesi: i ricercatori hanno scoperto che può esserci un legame tra l’età materna e la salute del bambino. Tutti i bambini cinvolti sono stati esaminati una volta raggiunti i 5 anni di età.
Secondo la “classifica”i figli delle trentenni si posizionano al primo posto, seguiti poi da quelli delle quarantenni e infine dai bebè delle ventenni; sempre secondo la ricerca, è emerso che le madri più ‘anziane, cioè le quarantenni, giocano meno insieme ai loro bambini, ma in compenso leggono loro più libri, allattano più volentieri e fumano meno, anche se i loro figli rischiano, rispetto agli altri, di diventare obesi. Questo studio, come precisa il team di ricerca, deve essere necessariamente approfondito perché tra tutte le mamme coinvolte soltanto 53 donne erano diventate madri a quarant’anni.
In sintesi,”Le donne che diventano mamme per la prima volta a questa età per esempio hanno probabilità maggiori di essere più istruite, di avere un reddito superiore e di trovarsi in una relazione stabile. Inoltre seguono stili di vita più sani, hanno programmato la loro gravidanze e hanno iniziato a farsi seguire prima”, ha spiegato al ‘Times’ Alice Goisis, ricercatrice della Lse. Da questo studio sembra che fattivamente l’età della mamma influenzi l’educazione e la salute dei figli: le mamme ventenni trascorrono molto più tempo con i loro figli, soprattutto impegnandoli nel gioco, quelle trentenni sono considerate le mamme ideali per i motivi appena detti, mentre le quarantenni sembrano più attente ad altri aspetti, come la cultura del bambino o l’alimentazione.