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Mosca apre in diretta la scatola nera del jet russo abbattuto dalla Turchia

A Mosca si è svolta in diretta televisiva l’apertura della scatola nera del jet russo abbattuto dal governo di Ankara lo scorso novembre. La diatriba tra Russia e Turchia sembra non vedere ancora una fine. I russi fanno sapere che gli esperti di Cina e Gran Bretagna hanno deciso di prendere parte all’indagine che analizzerà i dati di navigazione del Su-24M. Questa parte dell’indagine inizierà domani e saranno resi pubblici lunedì 21 dicembre.

Abbiamo prove sufficienti che il jet non ha violato lo spazio aereo turco“, ha assicurato il vicecomandante delle forze armate Sergei Dronov, spiegando che il Su-24M è stato abbattuto mentre volava nei cieli siriani a 5,5 chilometri dal confine turco.
Per assicurare la massima trasparenza, abbiamo contattato esperti di 14 diversi paesi invitandoli a prendere parte ai lavori come osservatori“, ha precisato il vice comandante. “Molti hanno rifiutato per diverse ragioni, tranne Liu Chang Wei dalla Cina e Jonathan Gillespie dalla Gran Bretagna”, ha aggiunto. Alle indagini, ha poi sottolineato Dronov, prenderanno parte anche due cittadini americani, “il presidente e il vice presidente della società internazionale per le indagini dei disastri aerei, Del Gandio e Ron Schleed”. La Russia è rappresentata da Oleg Kalida, pilota esperto che ha preso parte ad operazioni di combattimento con il Su-24.“Ci siamo inoltre rivolti alla IAC – la commissione interstatale per l’aviazione – perché ha una considerevole esperienza nelle indagini degli incidenti aerei e possiede tecnologie moderne che soddisfano tutti gli standard internazionali“, ha concluso.

La vicenda riguarda il caccia russo Sukhoi 24, impegnato nei bombardamenti contro lo il Califfato, abbattuto dagli F-16 di Ankara dopo che dalla Siria aveva sconfinato nello spazio aereo turco.
La Difesa russa insiste sul fatto che l’aereo, che viaggiava a 6000 metri d’altezza, fosse in territorio siriano. I turchi invece – la cui decisione di abbatterlo sarebbe arrivata direttamente dal primo ministro Ahmet Davutoglu e dopo “diversi avvertimenti” (almeno 10) – dicono che il velivolo aveva violato lo spazio aereo turco.
Il caccia russo si è poi schiantato in Siria nei pressi di un villaggio turcomanno tra le montagne, dove da alcuni giorni erano in corso raid aerei russi e siriani.