Home Cronaca Palermo, blitz antimafia. Arrestata donna a capo della cosca

Palermo, blitz antimafia. Arrestata donna a capo della cosca

I Carabinieri del Comando provinciale di Palermo attraverso una serie di indagini hanno svelato la riorganizzazione di due potenti clan, quello di Porta Nuova, nel cuore del capoluogo siciliano e quello di Bagheria. A capo dell’organizzazione c’era la moglie di un capomafia in carcere, che si occupava di nuove alleanze e affari, fra estorsioni e traffici di droga. Il quartiere popolare del Borgo Vecchio è sceso in piazza per salutare i mafiosi arrestati.

Blitz antimafia dei carabinieri, che tra Palermo, Roma, Milano e Napoli hanno eseguito 38 fermi su disposizione della Direzione distrettuale antimafia nei confronti di capi e gregari dei clan di Palermo Porta-Nuova e Bagheria. Le persone arrestate sono accusate di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga, illecita concorrenza con minaccia o violenza, detenzione illegale di armi e turbativa d’asta.
Nell’indagine è stato evidenziato il ruolo di Teresa Marino, 38 anni, moglie del boss Tommaso Lo Presti (arrestato nell’aprile del 2014) che gestiva gli affari su ordine del marito detenuto. La donna avrebbe gestito ogni attività criminale dell’associazione mafiosa secondo le direttive impartite dal marito, condizionando costantemente le attività illecite anche degli altri affiliati e capi famiglia, in particolare nel settore del traffico degli stupefacenti. Alla moglie del capomafia anche il ruolo di tesoriera e cassiera del clan.

I clan, secondo quanto accertato, gestivano non solo il traffico di stupefacenti provenienti dal Sudamerica, ma controllavano interi settori della vita economica del territorio, a partire dal mercato ittico: dalle indagini è emerso un sistema di intimidazioni che aveva portato al fallimento di aziende concorrenti. Sono 27 gli episodi accertati di estorsione ai danni di imprenditori del settore edile e di commercianti. Durante le perquisizioni a casa di uno degli arrestati è stato trovato un vero e proprio ‘libro mastrò con tanto di nomi, cognomi, cifre e indicazioni. Gli inquirenti attraverso questo ritrovamento potrebbero ampliare ulteriormente le indagini.