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Roberto Straccia news: ucciso per uno scambio di persona

Roberto Straccia news: L’avvocato della famiglia Straccia, Marilena Mecchi a dirci che la Procura aveva tralasciato una pista importante, quella dello scambio di persona: “Abbiamo trovato nel corso di un sopralluogo, che facciamo normalmente presso la Procura, un’intercettazione ambientale tra un collaboratore di giustizia appartenente alla mafia calabrese e la moglie: si faceva riferimento alla morte di Roberto Straccia e si diceva che era stato un errore di persona“. Questa intercettazione non è stata seguita da alcuna indagine, anzi è stata chiesta l’archiviazione del caso. Il nome che viene fatto è il marito della sorella di quel detenuto, un importante boss sotto protezione: sarebbe lui l’uomo a causa del quale è stato ucciso Straccia.

9 mesi dopo quest’intercettazione, la moglie del boss, madre del detenuto, ripete queste stesse cose durante un colloquio con gli uomini del Servizio Centrale di Protezione: Roberto Straccia sarebbe stato scambiato per suo genero e quindi ucciso. Ma nessuno pare è andato a cercare la foto dell’uomo scambiato per lo studente. Lo hanno fatto i giornalisti di Chi l’ha visto senza troppa difficoltà: si sono recati dal sindaco di Mesoraca, Armando Foresta, che ha messo a disposizione responsabili e dipendenti per fare le verifiche del caso. La somiglianza tra Roberto Straccia e il ragazzo in questione è risultata impressionante: stesse sopracciglia, stessa bocca, stesso colore di capelli, stessa altezza, stesso modo di vestirsi.

Roberto Straccia news: la somiglianza è stata notata anche dall’avvocato della famiglia della ‘ndrangheta: “Non è vero niente, è un’ipotesi fantasiosa generata da uno stato d’animo particolare”. La domanda è: perché dalla Calabria i sicari si sarebbe dovuti spostare in Abruzzo, a Pescara? C’è uno scambio di informazioni dell’Antimafia e la Procura che si occupa del caso Straccia: la famiglia si è spostata dalla Calabria all’Abruzzo, dove la famiglia del boss è vissuta per lungo tempo, in particolare proprio a Pescara. La loro casa è a Via Gioberti, a soli pochi chilometri da via Teofilo d’Annunzio, dove viveva Roberto con i compagni di Università. Vicinissimo alla Nave di Cascella, dove lo studente arrivata dopo aver corso qualche chilometro per tornare poi indietro.

Inoltre il primogenito del boss, finito in carcere e intercettato, spesso viveva in zona Montesilvano, proprio dove un testimone aveva visto Roberto Straccia accanto ad un suv nero il giorno della scomparsa. Il fuoristrada, salito con due ruote sul marciapiede, era lontano da Roberto almeno 5 metri, a dimostrazione che non c’era confidenza tra lo studente e chi interagiva con lui quel giorno. Troppi indizi, bastevoli per l’apertura del caso?