Carlos era stato segregato dai fratelli carcerieri in una colombaia di tre metri quadrati e viveva in condizioni disumane da quasi vent’anni. La terribile scoperta è stata fatta per puro caso dalla polizia di Dos Hermanas, comune in provincia di Siviglia nel sud della Spagna. L’uomo di 59 anni, malato mentale, era stato rinchiuso dai suoi fratelli maggiori, un uomo di 76 anni e una donna di 61, che vivevano a sue spese, percependo al suo posto una pensione da mille euro.
Erano quasi vent’anni che l’uomo viveva rinchiuso nella piccionaia, l’ultima volta che sarebbe stato visto uscire di casa è stato nel 1996 per una visita medica: da quel giorno l’uomo ha vissuto in condizioni disumane perché, a detta dei suoi fratelli, aveva problemi mentali e doveva essere tenuto confinato per il suo bene. La donna ha spiegato di essere lei a gestire la pensione di Carlos e a garantirgli alimenti, igiene e medicine, ma il corpo dell’uomo, in stato di denutrizione e con diverse infezioni, dice tutt’altro.
La scoperta è stata fatta in modo casuale dopo una soffiata anonima alla polizia che segnalava un ubriaco che stava infastidendo i clienti di un bar. Riaccompagnato a casa da due agenti, questi una volta nell’abitazione hanno notato una porta chiusa con una catena. Dietro la porta i poliziotti hanno trovato una scala stretta e malandata, che accede al soppalco dove la vittima viveva in condizioni disumane, costretto a fare i propri bisogni in secchi e bottiglie. Secondo il comunicato della polizia, la vittima è stata trovata distesa su un vecchio materasso, completamente nuda e in condizioni di salute e igiene “deplorevole” e “del tutto malsane”, senza acqua o accesso a una toilette. L’uomo è stato subito portato all’ospedale di Siviglia, mentre i fratelli carcerieri sono stati rilasciati e poi liberati su cauzione. I due carcerieri dovranno rispondere di maltrattamenti e di sequestro di persona.