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Unione Europea vs Facebook, no mail e social per minori di 16

Unione Europea vs Facebook, no mail e social per minori di 16

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Facebook, Whatsapp, Istagram, Twitter e Gmail, sono le piattaforme internet più famose che potrebbero essere vietate a tutti i minori di 16 anni residenti in Europa. L’Unione Europea vorrebbe impedire l’accesso ai social network e ad alcune piattaforme di messaggistica istantanea, unica soluzione prevista: il consenso da parte dei genitori.

UE contro i grandi di internet, no mail e social per i minori di 16

L’Unione Europea potrebbe apportare dei cambiamenti ai regolamenti per la protezione dei dati personali, ciò potrebbero comportare che, nel caso degli under 16, Facebook e altri servizi online come Gmail e Whatsapp dovranno richiedere l’esplicita autorizzazione dei genitori per l’accesso. La proposta di legge, oggi oggetto di negoziati tra gli stati membri dell’Unione, sarà votata giovedì dalla Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e ratificata dal Parlamento il prossimo anno. L’intenzione è di alzare da 13 a 16 il limite d’età per il libero accesso al mondo dei social network.
Una vera batosta per Zuckerberg e soci, ma anche per i tanti adolescenti che vivono di internet: il 70% dei tredicenni è iscritto a Facebook e l’età media di apertura del profilo, secondo un sondaggio di qualche anno fa, è di dodici anni, prima ancora di quanto preveda la stessa piattaforma.

Questo emendamento si inserisce all’interno della diatriba in corso tra Europa e Stati Uniti sul trasferimento dei dati da internet. Due mesi fa, in sostanza, la Corte di Giustizia Europea ha richiamato le aziende statunitensi all’ordine, dichiarando invalide le operazioni di manipolazione e spostamento dei dati personali degli utenti europei sui server americani.
In altri parole, se l’emendamento dovesse passare, le compagnie del web che maneggiano le nostre informazioni personali, e che vogliono avere a che fare con gli europei under 16, dovranno prima assicurarsi che questi ultimi abbiano l’esplicita approvazione dei parenti più prossimi o di chi ne fa le veci. La disposizione coinvolgerebbe una categoria immensa di social network, mail e chat.

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