Ventisei tonnellate di pellet destinate al mercato italiano, sono state sequestrate oggi dalla guardia di finanza del comando provinciale di Cosenza. Il materiale, trovato su un autoarticolato che transitava sulla statale 106 ionica, era privo delle indicazioni prescritte dal Codice del Consumo e potenzialmente pericoloso per la salute. I responsabili sono stati segnalati agli organi competenti.
La scoperta del pellet non certificato e pericoloso è stato fatto per puro caso dalla guardia di finanza di Cosenza che ha fermato un autoarticolato che transitava sulla strada statale 106 ionica. I finanzieri hanno fermato un camion guidato da un cittadino di origine albanese residente in Italia. Una volta bloccato il mezzo e identificato il conducente, i militari hanno iniziato i controlli di prassi della documentazione relativa al carico trasportato, rilevando la presenza di segatura essiccata e compressa in forma di piccoli cilindri.
Lo scarso valore commerciale del prodotto non sembrava giustificare un trasporto oneroso, pertanto i finanzieri hanno deciso di ispezionare il mezzo. Rimossi i primi bancali, i militari hanno trovato oltre 26 tonnellate di pellet occultate a dovere, prive di indicazioni utili per la sicurezza per il consumatore. L’assenza di indicazioni sul prodotto impedisce l’effettivo riscontro della qualità del bene e della sicurezza d’uso.
Pellet sequestrato a Cosenza
L’attuale normativa, proprio per scongiurare tali rischi e pericoli nell’uso di questo combustibile sempre più diffuso, impone dettagliati obblighi di informazione e certificazione della qualità, origine e provenienza a tutela dei consumatori.
Il pellet non certificato, ricordano i finanzieri, potrebbe essere composto da scarti di legno da uso industriale, trattato con colle e vernici la cui combustione potrebbe provocare gravi intossicazioni. L’autotrasportatore è stato denunciato alla Procura della Repubblica.