Un reportage del Financial Times, intitolato “All’interno del bizzarro mondo della crionica”, racconta il mondo che c’è dietro i luoghi dove si cerca di donare agli umani la vita eterna. In particolare si parla della Kriorus, società crionica russa, che congela persone e animali in grosse vasche piene di azoto liquido. Con il termine crionica (dal greco kryos, freddo) si fa riferimento alla preservazione a basse temperature (criopreservazione) di uomini e animali che la medicina odierna non è in grado di tenere in vita, con la speranza che in futuro sia possibile ripristinare le loro funzioni vitali e curarli.
La sede della Kriorus si trova alla periferia di Mosca ed è formato da un semplice e grande capannone bianco con due vasche giganti piene di cervelli e corpi di 45 esseri umani provenienti da nove diversi paesi, come i resti di una dozzina di animali domestici, tra cui gatti, cani e un cincillà. La crioconservazione di KrioRus, proposta ai clienti di tutto il mondo costa 36.000 dollari per un corpo, o 12mila se si vuole semplicemente conservare testa e cervello.
Quando un paziente muore, il corpo viene raffreddato in poche ore, dopo essere stato prelevato dall’ospedale o dall’obitorio il più rapidamente possibile. Al posto del sangue, il deceduto viene riempito con un “cryoprotectant”, una specie di antigelo chimico che protegge il tessuto del corpo dal processo di congelamento. I pazienti vengono poi raffreddati ad una temperatura che rasenta i 200 gradi sottozero (-195) utilizzando azoto.
La crionica è un’idea americana
L’idea crionica è nata negli Stati Uniti nel 1960 dopo la pubblicazione di un libro intitolato “The Prospect of Immortality di Robert Ettinger”, un professore universitario del Michigan, che ha sostenuto che una persona congelata nel momento esatto della morte potrebbe successivamente essere riportata in vita. Negli USA l’ibernazione non è una novità, già da anni esistono società che offrono questo tipo di trattamento e sono la Alcor ed il Cryonic Institute.
