Home Cronaca Libia, offensiva Isis alle zone petrolifere, conquistata Bin Jawad

Libia, offensiva Isis alle zone petrolifere, conquistata Bin Jawad

Media locali riferiscono che in Libia un kamikaze dell’Isis si sarebbe fatto esplodere alla guida di un camion bomba per aprire un varco al terminal petrolifero di Sidra, a est di Sirte. Secondo la Bbc, sono scoppiati scontri tra i jihadisti e le guardie vicino al porto e l’Isis sostiene di aver preso il controllo di Ben Jawad, a 30 km da Sidra. La branca libica dell’Isis ha rivendicato anche il sanguinoso attentato avvenuto stamattina contro l’accademia di polizia a Zlitan, nell’ovest della Libia.

Non si arresta l’avanzata dell’autoproclamato Stato Islamico in Libia che, tra ieri e oggi, ha attaccato alcune importanti zone petrolifere, conquistando lunedì la città costiera di Bin Jawad, mentre proseguono ancora gli scontri nei pressi della città portuale di Sidra. L’Isis ha rivendicato il sanguinoso attentato avvenuto stamattina con un camion cisterna imbottito di tritolo contro l’accademia di polizia a Zlitan, nell’ovest del Paese, dove hanno perso la vita circa 67 persone.
Il capo delle forze armate libiche regolari Khalifa Haftar, ha ordinato questa mattina all’aviazione di fermare con tutti i mezzi a disposizione l’avanzata dei jihadisti del Califfato verso il terminal petrolifero di Sidra. I combattenti islamici sono a circa 50 chilometri dal porto in questione, dopo aver assaltato ieri il complesso industriale di Hindia, alle porte di Ras Lanuf, altro terminal petrolifero.

L’Isis, che controlla circa 250 chilometri di costa nel paese nordafricano, tra Abugrein a ovest e an-Nawfaliya a est, ha come obiettivo principale non il controllo della produzione petrolifera, anche perché la vendita all’estero del greggio libico risulta molto più complicata di quanto non sia in Siria, bensì quello di impedire l’accesso delle autorità governative ai pozzi, minando la credibilità delle istituzioni e la fiducia della popolazione nella capacità dello Stato di assicurare servizi, aggravando inoltre il deficit fiscale statale.