Home Cronaca Omicidio Lidia Macchi, dopo 29 anni arrestato l’ex compagno di liceo

Omicidio Lidia Macchi, dopo 29 anni arrestato l’ex compagno di liceo

Svolta clamorosa nelle indagini per l’omicidio di Lidia Macchi, la studentessa 19enne di Comunione e Liberazione, uccisa a Cittiglio (Varese) il 7 gennaio del 1987. La giovane venne ritrovata in un boschetto dei pressi dell’ospedale del paese con il corpo martoriato da 29 coltellate. Era andata a trovare un’amica ricoverata e non era più tornata a casa. Il suo omicidio aveva fatto clamore anche perché, per giorni interi, genitori, amici, compagni di Cl e forze dell’ordine avevano cercato la ragazza ovunque fino al ritrovamento del corpo.

Venerdì mattina la polizia ha arrestato a Brebbia, in provincia di Varese, Stefano Binda, 47 anni, un ex compagno di scuola della vittima che, secondo gli inquirenti, sarebbe l’autore della lettera anonima fatta pervenire alla famiglia nei giorni successivi al delitto: nel messaggio si alludeva ad alcune vicende legate alla vita di Lidia.
Secondo quanto trapelato da ambienti investigativi, una donna che aveva ricevuto in passato lettere da parte di Binda avrebbe riconosciuto lo stile della calligrafia guardando una trasmissione televisiva e notando che le lettere scritte all’epoca in relazione all’omicidio di Lidia Macchi coincidevano nello stile e nella forma con quelle che le erano state recapitate.

L’inchiesta è stata presa in carico due anni fa dalla procura generale di Milano: il principale indagato finora era stato Giuseppe Piccolomo, un imbianchino che era già stato condannato all’ergastolo per il cosiddetto “delitto delle mani mozzate” del 2009 e indagato per l’omicidio della moglie avvenuto nel 2003. Prima di lui, si era sospettato di don Antonio Costabile, responsabile del gruppo scout frequentato da Lidia. Pur non essendo stato mai formalmente indagato, la sua posizione era rimasta “sospesa” per anni, fino a quando il sostituto procuratore di Milano aveva formalmente archiviato la sua posizione.