Oggi, 17 maggio 2016, si celebra la Giornata Intenrazionale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia. La campagna di Arcigay serve soprattutto a ricordare che in Italia non esiste ancora una legge adeguata che contrasti tutte le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Una legge che è ferma da due anni e mezzo in Parlamento mentre in altri stati, i residenti appartenenti alla comunità LGBT, in Spagna, Olanda, Germania e Francia, hanno legislazioni appropriate che in modi diversi vietano ogni tipo di discriminazioni contro gli omosessuali, e se la legge viene infranta i metodi per contrastare i crimini d’odio sono sicuramente più efficaci rispetto a quelli applicati nel nostro Paese.
In diverse città italiane ci sono numerose attività legate alla campagna contro l’omofobia. All’Eos Arcigay di Cosenza, ad esempio, sono previste numerose attività per sensibilizzare il territorio e cercare di renderlo meno razzista.
Legge contro l’Omofobia
Il provvedimento introduce nel nostro ordinamento il reato di discriminazione e istigazione all’odio e alla violenza omofobica, e nella legge Mancino, l’aggravante di omofobia. Temperata, pero’, dalla previsione esplicita che “non costituiscono discriminazione la libera espressione di convincimenti o opinioni riconducibili al pluralismo delle idee”, anche nel caso siano “assunte” in “organizzazioni” politiche, sindacali, culturali, religiose. E’ previsto:
Carcere fino a un anno e 6 mesi o la multa fino a 6.000 euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi fondati sull’omofobia o transfobia.
Reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi in qualsiasi modo “istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi» fondati sull’omofobia o transfobia”.
Reclusione da 6 mesi a 4 anni chiunque partecipa – o presta assistenza – ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi fondati sull’omofobia o transfobia. Tali formazioni sono espressamente vietate dalla legge. La pena per coloro che le promuovono o dirigono è la reclusione da 1 a 6 anni.
Nel testo viene specificato che ‘non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza. (ANSA)