Il bilancio dei morti aumenta. L’ennesima tragedia in mare. I migranti, alla ricerca di una vita migliore, spesso, vanno incontro alla morte a causa di barconi stracolmi che partono dalle loro terre per approdare su terre libere.
Il naufragio del barcone di ieri, a largo delle coste della Libia, è molto più grave di quello che sembra. Sarebbero almeno 30 i morti di questa catastrofe. A dichiararlo è il portavoce della missione europea “Eunavfor Med, il capitano Antonello de Renzis Sonnino, alla France presse: “Stimiamo che i morti siano tra 20 e 30”.
A localizzare i cadaveri, in base a quanto apprendiamo dall’Ansa, è stato un velivolo di Lussemburgo. Il barcone capovolto è stato trovato a circa 35 miglia da Zuara con un centinaio di migranti in acqua ancora aggrappati allo scafo.
Per ora sono circa 600 i migranti salvati. Un numero assurdo di umani che navigano su questi scafi molto piccoli. Attualmente sono numero le operazioni di salvataggio partite dal canale di Sicilia. Secondo SkyTg24 “la centrale operativa della Guardia Costiera sta coordinando 17 interventi. Cinque sono le operazioni concluse da questa mattina, che hanno consentito di mettere in salvo oltre 600 migranti”.
#opSophia the @Armada_esp frigate #ReinaSofia now rescuing these #migrants spotted by #SW3Merlin3 aircraft… pic.twitter.com/TZOngzwF7v
— EUNAVFOR MED OHQ (@EUNAVFORMED_OHQ) 26 maggio 2016