Degli orrori del Parco Verde, a Caivano, in provincia di Napoli, ne sentiremo parlare ancora a lungo, almeno fino a quando non verrà fatta luce sul caso e finalmente fatto il nome definitivo di chi si è macchiato degli omicidi della piccola Fortuna Loffredo e Antonio Giglio.
La notizia di oggi riguarda Marianna Fabozzi, compagna dell’uomo che è indagato per l’omicidio di Fortuna e madre di un altro bambino, Antonio Giglio, morte nelle stesse condizioni della bambina di nove anni, prima violentata e poi lanciata giù dall’ottavo piano di una palazzina.
La morte del piccolo Antonio risale al 27 aprile 2013. La vicenda fu archiviata come un incidente. Gli inquirenti decretarono che il bambino fosse caduto dalla finestra dell’abitazione della nonna. Ma oggi, secondo la Procura, alla luce delle nuove indagini riaperte per la morte di Fortuna, a scaraventare Antonio giù dal settimo piano, fu proprio la madre, Marianna Fabozzi che ora è accusata di omicidio volontario.
Non potremo mai conoscere la paura e il dolore provato da quel bambino nel momento in cui la madre lo ha scaraventato giù dalla finestra, ma gli inquirenti potranno almeno fare giustizia, anche per il padre del bambino, dal quale la donna era separata.
Intanto, Raimondo Caputo, che era “l’attuale” compagno della Fabozzi, presunto assassino di Fortuna Loffredo, è stato trasferito in un carcere Pugliese. Da tempo, il detenuto, detto Titò, aveva chiesto di essere trasferito in una struttura di detenzione diversa. Odiato dagli altri carcerati, lo avrebbe chiesto soprattutto per i parenti, che incontravano non poche difficoltà quando lo raggiungevano per fargli visita.